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Paola – Pista ciclabile, disagi per i mezzi pesanti (e il 4 Maggio s’avvicina)

A volerla prendere sul ridere, si potrebbe ipotizzare che l’autobus oggigiorno “scavallato” sulla pista ciclabile del lungomare cittadino, sia un mezzo di trasporto dedicato a chi – ancora incerto se andare a piedi o in bici – intende affrontare il percorso tra una rotonda e l’altra dell’importante infrastruttura.

A volerla razionalizzare logicamente, invece, emerge una volta di più una situazione per la quale il progetto in questione continua a palesare evidenti limiti.

Malgrado il rimaneggiamento di  cui è stata oggetto, ultimo di una lunga serie iniziata già ai tempi della “parziale” inaugurazione (di cui a breve ricorrerà il primo anno), la pista ciclopedonale paolana è tuttora un’installazione controversa, gravata da interventi correttivi in corso d’opera e – soprattutto – priva della copertura finanziaria necessaria alla sua costruzione.

L’autobus che oggigiorno s’è trovato nella spiacevole posizione documentata dalla foto, probabilmente doveva raggiungere la vicina stazione dei treni per effettuare il servizio sostitutivo resosi necessario dallo scorso 6 dicembre 2017, da quando – cioè – un convoglio è letteralmente “sviato” nella galleria Santomarco che congiunge la costa con l’entroterra (anche se pare, secondo una versione molto attendibile, che l’autista non si sia reso conto di un recente intervento sulla viabilità e, pertanto, avrebbe imboccato la strada contromano e – successivamente – nel tentativo di recuperare la posizione giusta, si sarebbe “impelagato” nella manovra che ha determinato la situazione documentata dalla foto).

Di accadimenti controversi, da quando quella leccata rossa ha fatto la sua comparsa sull’asfalto dirimpetto al mare, ce ne sono stati tanti. Incidenti, agganciamenti e invasioni sono solo alcune delle occorrenze con cui si sono trovati a fare i conti i paolani.

Il tutto perché il progetto presentato in pompa magna dalla passata amministrazione, non è stato assolutamente rispettato (e menomale, visto che prevedeva addirittura di scavare nel rilevato ferroviario per ricavare posteggi auto)

Autore dei tracciati mai visti nella realtà è l’ingegner Fabio Pavone, ex capo dell’Ufficio Tecnico e oggigiorno impiegato – a tempo indeterminato – presso il comune di Paola (con una procedura definita abbastanza farraginosa che ha necessitato e continua a necessitare di pareri interni e “pro veritate” esterni), mentre la direttrice dei lavori è stata l’architetta Angela Maria Marcelli che, con l’ingegnere di cui sopra, condivide la candidatura tra le fila del centrodestra a supporto dell’ex sindaco Basilio Ferrari (il primo con la lista “Scopelliti Presidente” nel 2012, la seconda con i “Moderati per Paola” nel 2017).

Allo stato attuale, lo scavallamento dell’autobus non pare aver coinvolto persone, mentre per quanto concerne “le cose” bisognerà valutare l’integrità strutturale di un mezzo pesante che, con questo tipo di manovra potrebbe aver riportato danni.

Nel frattempo, all’immaginazione vien lasciato il campo per ipotizzare cosa potrebbe accadere a breve, quando i camion dei giostrai e i furgoni degli ambulanti inizieranno ad ingolfare il lungomare.

Fortunatamente non ci sono bidoni della spazzatura ad intasare ulteriormente la viabilità, perché data la modalità “porta a porta” contrattualizzata con la ditta che si occupa della raccolta differenziata dei rifiuti, sottoscritta in un tempo precedente all’insediamento degli attuali inquilini del Sant’Agostino, non prevede il posizionamento di cestini per strada né tantomeno lo svuotamento. Per cui, a breve, si potrebbero vedere i turisti costretti a PORTArseli a casa, non prima di aver ringraziato l’Europa per un bando dalle caratteristiche continentali strombazzato in ogni dove dai precedenti amministratori.

Buon proseguimento

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