graziano di natale

Paola – Graziano Di Natale dà del “RACCOMANDATO” al cronista del Giro

«È un raccomandato e se vuole mi denunci pure».

Con questa espressione, il Presidente del Consiglio Comunale di Paola (nonché Consigliere Provinciale di Cosenza), Graziano Di Natale, ha stigmatizzato la figura del telecronista Stefano Rizzato (autore degli approfondimenti “coloriti” inseriti nella trattazione della tappa del Giro d’Italia dello scorso 11 Maggio) all’atto di presentare pubblicamente la lettera di reclamo indirizzata al direttore della Rai (Mario Orfeo).

«Egregio Direttore – scrive Di Natale nella sua missiva – In occasione del passaggio del Giro d’Italia 2018 lungo la costa tirrenica cosentina il giornalista Rai, Stefano Rizzato, ha descritto i nostri luoghi in maniera deplorevole facendo riferimenti a fatti e circostanze che nulla hanno a che fare con il nostro territorio, la nostra gente e la bellezza delle nostre Cittadine. In particolare ha parlato del Comune di Cetraro richiamando l’attenzione sulla presenza della “nave dei veleni”, circostanza quest’ultima smentita dagli inquirenti, del Comune Longobardi collegandolo alla “vicenda degli autovelox” ed infine ha accostato la Città di Paola quale luogo scelto da un latitante messicano. Il Suo dipendente avrebbe dovuto invece presentare le nostre località realmente per quelle che sono. La nostra gente è gente laboriosa che con sacrifìci manda avanti la propria famiglia, la propria impresa e vive del proprio lavoro. La Città di Paola, dove io mi onoro di risiedere, non può essere liquidata come Città che ha ospitato un latitante dimenticando che Paola è la Città di San Francesco Santo noto in tutto il mondo. Non bastano le scuse perché il danno arrecato al nostro territorio è immenso per cui Le annuncio che promuoverò azione legale al fine di tutelare l’immagine c l’onorabilità della mia terra. Dimenticavo Le chiederei la cortesia di far sapere agli Italiani – e qui l’affondo del politico sul telecronista – visto che pagano il servizio pubblico, spiegazioni sull’articolo de La Stampa che indica il Suo dipendete, Stefano Rizzato, come “uno dei magnifici del concorsone Rai per giornalisti (5.800 iscritti. 100 vincitori) La graduatoria è stata aggirata: i sette salvati non sono i primi sette della graduatoria, ma quelli scelti dai direttori”. Forse questo è un argomento che interessa agli Italiani!! » (Questo Link per un approfondimento in merito pubblicato sulla testata on-line “La Notizia”).

Quindi, con la prospettiva di un’azione legale da intentare per l’eventuale quantificazione del danno d’immagine scaturito da una telecronaca che – visto comunque il contributo al canone espresso dalle popolazioni locali – si sarebbe potuta attenere alla canonica modalità di promozione territoriale che da sempre il Giro d’Italia rappresenta.

Qui non si tratta di tacere o nascondere le eventuali “vergogne”, ma semplicemente di stabilire le priorità narrative di un programma che si dovrebbe occupare di sport.

Per le inchieste sulla Calabria, ma quelle vere (dove i giornalisti e gli inquirenti rischiano la vita), esistono tanti ottimi programmi, giornali e mezzi di informazione, che dall’alto della loro prima linea meritano un rispetto maggiore rispetto a quello che – nella furia della concitazione dovuta alle reazioni suscitate dalla telecronaca sul Giro – è stato manifestato nei confronti della categoria.

Forse un accenno di scuse ai giornalisti, non “concorsualizzati” e perennemente in bilico, sarebbe opportuno anche da chi, generalmente, è preso come esempio.

About Francesco Frangella

Giornalista. Mi occupo di Cronaca e Politica. Sono tra i fondatori del Marsili Notizie ed ho collaborato come freelance per varie testate.

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