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Paola – La Slovenia lascia “scossi” i ragazzi di Paolab (col progetto “GUS”)

Nota diramata dall’Associazione Paolab

Metti 25 giovani provenienti da 5 Paesi UE, metti il clima mite di maggio che consente di operare all’aperto, metti in circolo passione, esperienza e capacità di raffrontarsi con culture diverse, mischia bene aggiungendo un pizzico di sana follia ed otterrai “Green Urban Space – GUS”: progetto del programma unionale Erasmus+, sezione mobilità giovanile, che ha visto le attività progettuali realizzarsi nella settimana dal 21 al 28 maggio 2018 nella città di Maribor.

Oltre alla Slovenia presenti allo scambio giovanile anche Spagna, Lituania, Bulgaria ed Italia; quest’ultima rappresentata dall’Associazione PAOLAB. Il progetto ha visto la partecipazione di parecchi giovani alla prima esperienza in ambito europeo, comunicare e confrontarsi sui diversi esempi di cittadinanza attiva presenti nei propri contesti geografici, con particolare riguardo alle campagne di sensibilizzazione e salvaguardia ambientale; in ciò compreso anche il recupero di spazi urbani, con attività mirate a ridare vita a luoghi e contesti in disuso.

Fra le attività svolte anche l’operatività diretta su un terreno nel centro cittadino di Maribor, adibito e curato dalle associazioni locali quale orto urbano, ed avente la cogestione di sapienze e maestranze, volte ad incentivare il trasferimento di conoscenze dagli anziani ai più piccini, al fine di incrementare una coscienza ambientalista e prona al rispetto dei cicli naturali.

Inoltre, i partecipanti hanno lavorato assiduamente presso il cortile della bottega eco-solidale “Smetka” – allocata nel centro della città – rendendo accogliente uno spazio prima semidimenticato. Ognuno ha messo del suo nell’opera di riqualificazione urbana, lasciando con il proprio agire e sentire un tracciato profondo che rimarrà visibile e permanente nel suddetto spazio.

Al di là dell’esperienza laboratoriale è interessante sottolineare come anche in questo caso l’aspetto socio-culturale sia stato fortemente interessato, in special modo nel raggiungimento degli obiettivi progettuali, fra cui la produzione di uno shock emotivo volto a far conoscere ed apprezzare modi di agire e di pensare ai medesimi problemi, con assiomi e prospettive diverse da quelle solitamente assunte nel proprio contesto societario.

Fra le altre, le parole della Paolabina Manuela Celeste sintetizzano quanto importanti siano questo tipo di esperienze: ‹‹Se si potesse esprimere ciò che è in circolo nel mio corpo, in questo istante, su un cielo che rinfresca una collina, di sicuro, lo farei con lo sguardo della bimba dell’aeroporto. Credo di aver preso una forte scossa. Davvero, sento che ne subirò i danni nei giorni a venire. Stasera, ad ogni modo, mi sento strutturalmente bene: come aver bevuto l’elisir della giovinezza, scovato la lampada di Aladino, oppure il diamante perfetto. Già, cosa farne ora di questo diamante? L’ho appena finito di levigare e, beh… dovreste vedere quanto è lucido è perfetto! E le quattro facce del gioiello, siete voi ragazzi››.

Ad maiora.

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