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Paola – VIDEO – “Sogna ragazzo, sogna”: Perrotta in Piazza “striglia” Ferrari

Sogna ragazzo, sogna.

L’ambivalenza di questo passaggio della celebre canzone di Roberto Vecchioni, preso a sé stante e senza il meraviglioso contesto poetico con cui l’ha ammantato il cantautore, porta a pensare alle cose più diverse.

Perché il sogno di lontane isole che non esistono (giusto per non lasciare in pace neanche Luigi Tenco, cfr. Ragazzo Mio, link), nella gioventù più varia avrà costituito senz’altro una delle carezze preferite.
Perché ci sono sogni e sogni, e l’illusione è uno degli scenari più gettonati tra quelli onirici dei giovani.
Quindi il ragazzo potrebbe illudersi.

Ieri sera in Piazza del Popolo, nell’inno “ufficiale” dell’Amministrazione sorta dalla Coalizione di Salute Pubblica, significati discordi potrebbero essersi presentati alle centinaia di persone accorse per l’incontro con il sindaco Roberto Perrotta, la sua giunta (Marianna Saragò, Francesco Città, Francesco De Cesare, Emilio Mantuano e Tonino Cassano) e il presidente del consiglio Graziano Di Natale.

Da un lato il “ragazzo” giunto alla concretezza del suo terzo sogno, dall’altro – per un ovvio gioco delle parti – quello che il sogno lo ha visto infrangersi al ballottaggio prima e in Tribunale poi.

All’imbrunire di un penutilmo venerdì di giugno (nelle impressioni simile a quella domenica che – esattamente un anno fa – si dissolse negli umori della stessa piazza) l’ennesimo scampolo di un confronto andato anche oltre i tempi regolamentari (allungati perché rallentati dal traffico delle “vie legali“), ha visto contrapporsi ancora il presente amministrato e il passato non rieletto.

Roberto Perrotta e Basilio Ferrari, con ogni annesso e connesso richiamo ai vari sostenitori, per un ulteriore confronto sulle parole dette e le cose fatte.

L’ultimo round di un match che i paolani hanno vissuto ininterrottamente dal 2012 al 2017, si è svolto a campi invertiti, con il primo a fare il sindaco e il secondo relegato ai banchi della minoranza.
Perrotta, adesso, con facoltà di accedere agli atti amministrativi di Ferrari, per commentarli pubblicamente, mostrandone l’effettiva consistenza.

Partendo dalla “Politica della Qualità“, di cui ha parlato l’assessora Marianna Saragò, gli spunti polemici nei confronti di quanto fatto dalla precedente amministrazione, non sono mancati.

Nella sua veste di delegata alla Pubblica Istruzione, la Saragò ha sciorinato numeri e dati incoraggianti per le scuole e i servizi connessi, diversificando la sua opera rispetto a quella di chi – parole sue – «non ha mai tenuto in considerazione cosa fosse la cultura».

Stesso hanno fatto, dopo di lei, Francesco Città (per quanto concerne la “Politica dei Diritti e della Tutela“), Francesco De Cesare (delegato alla “Politica del Territorio e Contenzioso“), Emilio Mantuano (assessore per la “Politica delle Infrastrutture e Assetto Idrogeologico“), Tonino Cassano (vicesindaco, amministratore della “Politica dei Servizi Finanziari“) e Graziano Di Natale (Presidente del Consiglio Comunale).

Ognuno con le carte utili a dimostrare qualcosa, vuoi perché chiamato in causa da un ricorso rivelatosi inconsistente, vuoi per l’attribuzione di decine di incarichi legali – privi di copertura finanziaria e quindi “debiti fuori bilancio” – a poche ore dal voto. Vuoi perché bisogna spiegare che la pista ciclopedonale sul lungomare fa parte di un progetto più ampio, che avrebbe dovuto rimettere a nuovo il “waterfront” con 300mila euro mai esistiti e che, perciò, è rimasto tale solo sulla carta e nelle “illusioni” proposte nel corso di una memorabile conferenza stampa (di cui esiste documento video disponibile a questi due link: 1 e 2). Vuoi perché bisogna rendere noto che il contenzioso con Ecologia Oggi – società contrattualizzata da Ferrari per il servizio di raccolta differenziata dei rifiuti – è sceso da oltre due milioni e mezzo a molto meno di 850mila euro. Vuoi perché non è ancora chiaro come mai la Lao Pools, società che per tutti gli anni “ferrariani” ha gestito il Servizio Idrico Integrato (rapporto rescisso solo sotto imposizione di “interdittiva antimafia“) sia stata pagata regolarmente e, in alcuni casi, addirittura in anticipo. Vuoi perché è stato doveroso enfatizzare l’impegno profuso nella difesa del territorio e dei presidi che lo valorizzano: l’ospedale, il centro storico e lo stesso municipio (inteso come ente regolamentato secondo codici che si è tornati a rispettare, compreso quello di un consiglio comunale dove le “commissioni“, anche se non in toto, erano state accantonate). Vuoi perché era necessario chiarire i criteri di assegnazione e le “concessioni” di aree attrezzate vicino al mare, dell’Ostello della Gioventù e di parte del Parco Connettivo (ribattezzato “Europa“). Vuoi perché bisognava annunciare lo sfratto a quanti continuano ad occupare le case popolari pur non avendone i requisiti. Vuoi perché – visto che è l’ultimo mandato e non ci sarà ricandidatura – bisognava togliersi qualche “sassolino” dalla scarpa, rispedendo al mittente anni di accuse e contumelie, di mistificazioni documentali e mezze verità, in un climax ascendente di emozioni giunte sino al compatimento.

Nel video che segue è proposta una sintesi dei 97 minuti che ci sono voluti affinché ognuno dicesse la sua, un “condesato” di mezz’ora che cerca di rendere i passaggi più salienti di un appuntamento voluto “per guardare negli occhi la cittadinanza” e spiegare – per filo e per segno – cosa è successo a Paola nell’ultimo lustro e cosa dovrebbe accadere nel futuro prossimo.

Buona Visione

About Francesco Frangella

Giornalista. Mi occupo di Cronaca e Politica. Sono tra i fondatori del Marsili Notizie ed ho collaborato come freelance per varie testate.

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