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Terredamare: esempi turistici concreti di rete tra costa Calabrese e Lucana

di Bruno Sganga

Inizio in modo stabile e con comune e gioiosa volontà con l’amico Francesco Frangella, una mia rubrica su “Il Marsili Notizie” intorno ad argomenti sull’agroalimentare ed enogastronomia“, non solo di carattere locale e calabrese ma pur con spunti interessanti a livello nazionale ed internazionale quando l’argomento lo merita non come notizia semplice (ormai sociale, web e televisioni “bruciano” tutto) ma per le riflessioni ed i commenti (vostri) che possono derivarne.

Il nome scelto alla rubrica è “Viv’ e Cancarìa”, come esortazione dialettale di bere e mangiare ma bene e consapevolmente, e con un tocco di sottile allegria pur se l’argomento è comunque serio per quanto gaio!

Iniziamo con la recente presentazione del Consorzio Terredamare”, raro esempio di concreta rete e partnership tra operatori diversi nei magnifici territori tra Calabria tirrenica e jonica e recentemente anche Basilicata, avvenuta nel bellissimo scenario, dall’alto presso lo spazio all’aperto del Ristorante “Tre Nodi” sull’affascinante Porto di Maratea coi suoi dintorni, coordinato dal collega Fabio Falabella ed alla presenza del Vice Sindaco di Maratea Manuela Scaccia, dei Sindaci di Roseto Capo Spulico Rosanna Mazzia e di Paola, Roberto Perrotta, insieme al giovane Consigliere regionale della Basilicata Vincenzo Robortella, del Comandante Circomare Maratea Federico Baldassarri, del vicepresidente Confesercenti nazionale Vincenzo Farina, e naturalmente di Francesco Imbroisi Direttore del Consorzio e Marco Cupello Presidente oltre a Giuseppe Ollio Presidente ATS “La Riviera di San Francesco” tra gli associati del Consorzio.

Ribadiamo che conta molto l’esempio d’una rete di imprenditori vari in Calabria (ed ora pure Basilicata) e con sede proprio a Paola ed intorno a quel concetto di “bellezza a 360 gradi” come ha voluto sottolineare Adele Felice anche nelle belle pagine della sostanziosa rivista numero unico dedicata a tutta l’offerta del Consorzio insieme all’opuscolo che invece tratta solo della “Riviera di San Francesco”.

Tenendo conto che i contenuti, al pari dei servizi offerti dagli associati al Consorzio, non si rivolgono solo ai preminenti aspetti balneari per cui 5 anni addietro tutto è nato, ma anche a tutela ambientale, valorizzazione dei territori circostanti con le loro specificità artistico-culturali oltre che agro-alimentari (prodotti tipici) e con un in progetto che prevede ulteriori sviluppi nei programmi di questo raro esempio di realtà consortile calabrese e di zona diverse. Dunque con pacchetti di mare comprensivi di recettività diurna e notturna, servizi di trasporto e gestione on line di tutti i maggiori servizi per i consorziati e la loro clientela coinvolta. Qualcosa che si è ampliato nel tempo sia come numero dei Comuni  aderenti alla rete che delle strutture ricettive, ed attualmentecon18 Comuni e 36 strutture turistiche calabresi delle province di Cosenza, Vibo Valentia e Reggio Calabria oltre quelle lucane della provincia di Matera col arrivo della magnifica e lucana Maratea.

Dunque non solo mare od accordi per privilegiare economicamente negli acquisti i consorziati (comunque, condizione estremamente vantaggiosa) ma anche ambiente, paesaggio, storia, cultura, arte, archeologia e risorse nelle varie tradizioni eno-gastrononomiche, col bel motto “Fare, Saper Fare e Far Sapere”, di cui tutto si può vedere (oltre la rivista e su facebook) su  www.consorzioterredamare.it come per l’ATS “La Riviera di San Francesco” (Comuni da Cetraro sino ad Amantea) nella speciale filosofia di “Costruzione del buono e custodia del bello” con informazioni anche sui social e http://rivieradisanfrancesco.it/. Al pari della ATS Riviera dei Sibariti sempre all’interno del Consorzio e quale realtà associativa nell’Arco Ionico tra Cassano allo Ionio e Rocca Imperiale, ove naturalmente la presenza della Magna Grecia è certo esemplare e coinvolgente. Ovviamente progetti e prospettive di miglioramento  sono tanti, al di degli accordi commerciali e partnership utilissimi per i consorziati, come accennavamo, ed anche con concreta attenzione verso produttori e prodotti davvero autentici e tipici dei diversi territori, vini e birre incluse. Qualcosa che verificheremo di persona con alcuni esempi vissuti (anche video) ma solo per chiarezza e rispetto al nostro impegno giornalistico e d’informazione seria e corretta, non dubitando degli esiti finali.

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