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S’è spenta la fiamma che ha dato luce ad ogni cosa.
Rosaria Servidio, meglio conosciuta come “Sarina”, ha chiuso i suoi occhi su questo mondo, lasciando un vuoto incolmabile nei tanti, cari, affetti che spontaneamente ha suscitato durante la sua vita.
Declinando al femminile ogni possibile aggettivo tributabile ad una Persona che ha fatto dell’Amore la propria ragione di vita, non esiste un linguaggio capace di descriverne l’esistenza, men che meno l’essenza.
Sarina Servidio resterà mia mamma per sempre, senza altre parole da aggiungere, senza tempi verbali da coniugare.
Un pensiero, in questo giorno di lutto, per dire a tutti che l’avvio di questa Testata, senza di lei, non ci sarebbe stato.
Mamma muore
se la mattina a Levante non c’è più il sole
se a Primavera non sboccia alcun fiore
se l’onda fragorosa non ha nessuno da cui farsi sentire
se nell’aria di fuori non c’è neanche un odore
Mamma vive
nella dolcezza di un gesto gentile
nel bacio del cielo sull’orizzonte del mare
nell’amore che è voglia di continuare ad amare
nel firmamento d’Agosto che spesso scende e risale
Mamma
tutto il presente che c’è già mi manca
il passato mi abbraccia
e quella lacrima che mi solca la faccia
è il futuro in cui cerco l’amorevole quiete delle tue braccia
