tonino cassano

Paola – Tari 2019: il “maltolto” di stampo ferrariano restituito come sgravio

Quando se ne scriveva all’epoca, dai palchi comiziali del centrodestra (ma anche dall’aula del consiglio comunale) fioccavano gli attacchi ai giornalisti e alle associazioni di categoria allarmate (clicca e leggi), rei – secondo gli esponenti della passata amministrazione – di diffondere notizie fuorvianti e lontane dalla realtà.

Eppure, col passare del tempo e con l’incedere della procedura di invio delle “bollette” contenenti le cifre da versare per il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti (Tari), molti cittadini hanno iniziato a prendere contezza del  “salasso” cui sono stati esposti per molto tempo.

Tanto per confermare quanto fossero “in malafede” giornalisti e associazioni, basti tener presente che ci sono stati canoni riferiti alle annualità precedenti (o imminenti) alle scorse elezioni comunali che, per ragioni ancora oggi ignote (o note forse solo a quanti ragionano “in malafede”), non sono stati inviati a casa della gente.

Pudore? Vergogna? Timore di perdere persino quel briciolo di consenso che al primo turno è valso un risicatissimo secondo posto? Necessità di arrivare al ballottaggio con un’aura di credibilità funzionale a limitare i danni di quella che è stata comunque una disfatta?

Chi lo sa! “Ai posteri l’ardua sentenza”.

Siccome oggigiorno di acqua sotto i ponti ne è passata tanta, e dato che i posteri (o meglio “i postumi”) sono giunti a tirare le somme, facendo due conti con lo sguardo fisso sul display della calcolatrice e non verso orizzonti di vanagloria, è chiaramente emerso che i cittadini paolani per anni hanno pagato cifre “esagerate”.

Stante la delibera di giunta approvata lo scorso 13 ottobre, è ormai assodato che il Comune amministrato da Basilio Ferrari ha chiesto per la Tari più soldi rispetto a quelli che il popolo “doveva” riuscendo, al contempo, ad accumulare un bel debituccio nel 2015 per ciò che ha riguardato il conferimento in discarica.

Come nel caso delle bollette non inviate a ridosso dell’appuntamento con le urne, anche per questa faccenda non è dato sapere quali siano state le motivazioni alla base della scelta, ma se due indizi possono essere una “coincidenza”, a fornire il terzo elemento dal carattere probante (rispetto ad un atteggiamento “vessatorio” nei confronti dei paolani) è ciò che stabilì a suo tempo l’AEEGSI (Autorità per l’Energia Elettrica il Gas e il Sistema Idrico, oggi rinominata “ARERA”), quando con un documento ufficiale (delibera numero 11/2017/S/IDR del 19 gennaio 2017) stabilì che pure la bollettazione del Sistema idrico integrato nel comune di Paola, dall’anno 2012 in poi, non è stata corretta in quanto la tariffa recava in sé una serie di violazioni.

Non a caso venne quindi utilizzato il termine “maltolto”, vocabolo che per il dizionario Hoepli indica un significato chiaro: “Di cosa tolta, portata via indebitamente: denari maltolti”; parola che anche per quanto concerne la Tari, alla luce del deliberato dell’esecutivo Perrotta, oggigiorno diventa calzante.

Si da infatti il caso che, su proposta del vicesindaco Tonino Cassano, l’attuale amministrazione comunale abbia deciso di «voler utilizzare parte dell’eccedenza positiva (1milione 207mila 383 euro e 12 centesimi, ndr) per ridurre la tariffa dell’anno 2019 garantendo comunque i costi del servizio rifiuti per lo stesso anno»..

Dato che i soldi il comune li ha comunque incassati, dalle parti del Sant’Agostino è stato deciso di redistribuirli secondo un principio di equità che andrà a premiare tutti coloro che hanno pagato.

Ma non finisce qui, perché dopo aver raggiunto accordi transattivi di notevole portata con la società che gestisce il servizio di raccolta dei rifiuti, a Tonino Cassano sono rimaste delle cifre da utilizzare anche per quel debito fuori bilancio relativo all’anno 2015 (conferimento in discarica che ammonta complessivamente ad euro 1.060.722,80, clicca per un approfondimento), ai fini della stipula della convenzione con la Regione Calabria per il piano di rateizzazione delle somme dovute dal comune di Paola e non onorate dai precedenti amministratori.

Il maltolto, di regola, si restituisce. Dal comune hanno iniziato a dare un esempio, anche se sarebbe bello capire cosa s’è fatto (o cosa s’intendeva fare) al tempo in cui a tutti i contribuenti paolani è stato chiesto di tirare la cinghia.

Forse qualcosa, anche in questo verso, si sta muovendo.

About Francesco Frangella

Giornalista. Mi occupo di Cronaca e Politica. Sono tra i fondatori del Marsili Notizie ed ho collaborato come freelance per varie testate.

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