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Non si placa la “polemica sanitaria” innescata, nei giorni scorsi, dai rappresentanti della minoranza consiliare afferente alla filosofia del “Progetto Democratico” che candidava a sindaco il commercialista Pino Falbo.
Dopo il botta e risposta iniziato l’altro ieri, con il durissimo attacco nei confronti di chi avrebbe favorito un contesto per il quale «al poliambulatorio di rione Colonne si canta e si balla», i “falbiani” sono ripartiti alla carica, indirizzando contro Di Natale le loro invettive più pungenti.
All’indirizzo dell’attuale presidente del consiglio comunale paolano (nonché rappresentante del consiglio provinciale di Cosenza) sono state rivolte, a parere degli esponenti della minoranza di centrosinistra, «dettagliate perplessità sulla spoliazione in atto dell’ospedale di Paola».
Criticando «l’immobilismo del Di Natale, in primis, e della maggioranza tutta, che in tempi meno sospetti avevano promesso dimissioni, occupazioni di strade, ponti ferrovie e uffici dell’Asp», i portacolori di una filosofia amministrativa ormai inconciliabile con l’esecutivo in carica a Paola, hanno fatto presenti le loro istanze.
«Ogni giorno a Paola chiudono un reparto – si legge nelle recriminazioni diffuse a mezzo stampa – ci tolgono un servizio, un macchinario, medici e infermieri, tutto a favore di Cetraro, e loro che fanno? Niente. Non solo non tengono fede alle promesse fatte in campagna elettorale, quanto ringraziano pure il dg Mauro per essersi presentato a una “passerella” a Paola. Lo stesso dottore Mauro, tra l’altro, presso la sede dell’Asp, alla presenza di una delegazione della commissione sanità del comune di Paola (nella quale era presente – oltre al sindaco Roberto Perrotta e al presidente del consiglio comunale, Graziano Di Natale – anche Pino Falbo) disse che ad ottobre sarebbero iniziati i lavori di ristrutturazione del pronto soccorso, ma ad oggi tutto ciò è finito nel dimenticatoio. Senza sottovalutare che all’ex scuola “Pisani” di rione Colonne (dove attualmente sono ubicate, oltre ad alcuni servizi territoriali del distretto sanitario, anche alcune associazioni dedite alla al canto e alla danza), hanno messo associazioni private senza concentrare uffici e servizi sanitari, come da accordo con la Provincia. A parole dunque, Di Natale e soci continuano a promettere una “protesta dura” che non attueranno mai. Poi fa finta di replicare a “Progetto Democratico”, sviando i fatti, dicendo che lui non amministra né la Regione né l’Asp. Ma lui non amministra nemmeno quando, in campagna elettorale, faceva il “grande” per prendere voti. Oggi – concludono i “fabiani” – invece, fa il “piccolo furbetto”».
