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Merlino – Il Tdl: “Generici” i rilievi su Cavaliere; Fuscaldo “non minaccioso”

Appurate le accuse mosse dalla Procura della Repubblica e confermate, in prima istanza, dal Tribunale di Paola, i giudici del Riesame di Catanzaro si sono determinati secondo la rimodulazione di vari capi d’imputazione, alleggerendo le misure cautelari adottate in precedenza e scarcerando molti degli arrestati.

Ad esclusione del funzionario Michele Fernandez, il cui regime detentivo è passato dalla cella ai domiciliari, tutti gli altri coinvolti nella retata che – di fatto – ha portato il Comune di Fuscaldo a vivere un periodo di amministrazione commissariale prefettizia, sono tornati al loro posto.

Tra loro, oltre al sindaco Gianfranco Ramundo, anche il vice Paolo Cavaliere e l’assessore Paolo Ercole Fuscaldo.

Sulla posizione del primo cittadino bisognerà ancora attendere, ma su quelle dei membri del suo esecutivo e sul funzionario cardine dell’inchiesta, il Tribunale del Riesame di Catanzaro ha già fornito le sue motivazioni.

Fernandez resta il “perno”

Sostanzialmente, Michele Fernandez (alias “Merlino”) resta in arresto malgrado l’annullamento di alcuni dei tredici capi d’imputazione a suo carico, perché – prendendo come esempio la gestione della “situazione depuratore” – risulta pienamente integrata «la prova cautelare in riferimento al capo c (turbata libertà), se si tiene presente che le irregolarità compiute dal Fernandez, di concerto con il Fidotti (imprenditore arrestato e poi scarcerato, ndr) abbiano inciso su provvedimenti di proroga dell’affidamento diretto del servizio di depurazione, adottati in luogo del – dovuto – provvedimento di indizione della gara pubblica».

Benché resti la figura principale dell’intera inchiesta, Fernandez è una figura di rilievo minore per il piano politico locale,  dove invece risultano stelle di prima grandezza sia Paolo Cavaliere (vero e proprio recordman del consenso fuscaldese alle passate elezioni amministrative) e Paolo Ercole Fuscaldo (noto anche per essere apparso tra le pagine della cronaca giudiziaria del comprensorio).

La posizione dei “due Paoli”

Sul vicesindaco Cavaliere, il collegio di giudici catanzaresi ha preferito procedere alla revoca della misura cautelare inframuraria, in quanto a suo carico non sarebbe sussistente la gravità indiziaria di «intercettazioni ambientali dal contenuto generico».

Il giudizio su Paolo Ercole Fuscaldo è stato invece espresso sul convincimento che «non siano sussistenti i gravi indizi di colpevolezza, non avendo le contestazioni elevate a suo carico trovato sufficiente riscontro in atti». Malgrado gli inquirenti paolani avessero configurato un’accusa basata anche su rilievi inquadrati come minacce (inerenti l’ingolfamento di iter funzionali al bilancio comunale), per il Tdl tale contestazione non sarebbe «credibile». Mentre per quanto concerne le presunte “pressioni” esercitate per affidare il servizio di pulizia della spiaggia, che l’amministratore ha preteso venisse effettuata da giovani del posto (definiti in un’intercettazione «vagabondi» che «fumano dalla mattina alla sera e rumpunu u cazzu»), anche in questo caso – per il Tribunale del Riesame di Catanzaro – la scelta di includerli nella squadra del Consorzio assegnatario si è rivelata azzeccata «perché tale consorzio aveva alle proprie dipendenze lavoratori di Fuscaldo, i quali avrebbero potuto sorvegliare le spiagge». Sul perché tali mansioni fossero state affidate proprio al consorzio paolano “Job”, i giudici chiariscono che «alcuna gara è stata svolta né era necessario che si svolgesse».

L’inchiesta comunque prosegue e si indaga anche su dipendenti comunali

Inutile pensare che il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Paola, Pierpaolo Bruni, resti con le mani in mano rispetto a questi rilievi. Si da infatti il caso che – nei giorni scorsi – altre persone siano state inserite nel registro degli indagati.

Dipendenti comunali tra i quali Rossana Cupolillo, Nella Ramundo e Antonio Lo Gullo, nonché l’ingegnere Sabrina Vommaro Marincola e Gabriella Luciani (assessore di Cetraro), tutti con specifici rilievi relativi a violazioni del Codice Civile e di quello Penale.

L’attuale assetto dell’opposizione consiliare

Non si è fatta ovviamente attendere la reazione della minoranza, che – proprio in virtù del coinvolgimento di personale afferente alla pianta organica dell’ente – in una nota congiunta esprime timori riguardo l’attuazione del piano anticorruzione.

«Ci siamo sempre interessati del clima in cui lavorano i dipendenti e delle difficoltà in cui si trovano alcuni di essi – scrivono in una nota congiunta gli esponenti dei movimenti “Il Futuro che vogliamo” e “Fuscaldo è noi” – Per essere vicini e partecipi è stata presentata una mozione nel Consiglio comunale 26.07.2017 per impegnare, Sindaco e Giunta, a stabilizzare i precari impegnando le risorse economiche liberate dai pensionamenti. La nostra proposta fu disattesa e si procedette a nuove assunzioni attingendo dallo scorrimento delle graduatorie.

Dopo due anni e mezzo di faticosa opposizione puntando la rotta verso la legalità e la trasparenza amministrativa in ogni procedura e gestione della cosa pubblica, si apprende che nell’inchiesta “Merlino” le indagini si aprono, oltre alla parte politica ed imprenditoriale, anche verso gli uffici comunali che sono sotto la lente di ingrandimento dei Magistrati.

Il Comune sembra attraversato da oscuri sentieri, i dipendenti sono impauriti, tutto appare in una visione irreale e, il Sindaco non provvede, a riportare alla realtà se stesso e il Palazzo. La casa comunale è, per antonomasia, l’esempio della trasparenza, in cui i dipendenti devo lavorare liberi e sereni.

Siamo stati e saremo presenti, in ogni azione politica sconfessando qualcuno che, ancora, in maniera affannosa, tenta di farci apparire quello che non siamo e non saremo mai.

Coscienti di quello che sta accadendo, con la ferma convinzione che la cattiva compagnia fa l’uomo ladro, abbiamo presentato una richiesta di rotazione dei responsabili e dipendenti comunali in data 12.12.2018, così come suggerito, in più occasioni, dall’ANAC e inserito nel “Piano triennale per la prevenzione della Corruzione e per la Trasparenza (PTPCT) 2018 – 2020” del Comune di Fuscaldo.

Resta un interrogativo – concludono i consiglieri Andrea Filella, Maria Concetta Carnevale, Maria Filomena Trotta e Francesco Leta – vista la delicatezza del tema e del momento, la maggioranza accoglierà la nostra richiesta? Tutti restiamo ad aspettare».

La minoranza consiliare di Fuscaldo

About Francesco Frangella

Giornalista. Mi occupo di Cronaca e Politica. Sono tra i fondatori del Marsili Notizie ed ho collaborato come freelance per varie testate.

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