violenza in famiglia

Paola – Processo al padre diamantese: spuntano presunti abusi sessuali

È serrato il ritmo con cui, i magistrati del Tribunale di Paola, stanno celebrando il processo a carico dell’uomo di Diamante accusato di maltrattamenti aggravati nei confronti della moglie e dei figli minori (per un ripasso della vicenda clicca qui).

Le ultime audizioni, rigorosamente a porte chiuse, sono servite a sentire la testimonianza di un maresciallo dei carabinieri e due assistenti sociali del Comune di Diamante.

L’altro ieri, invece, prima che iniziasse l’istruttoria dibattimentale, l’avvocato Francesco Liserre, legale dell’uomo alla sbarra, ha chiesto e ottenuto dai giudici l’autorizzazione affinché il proprio consulente tecnico, la psicologa Antonella Pievaioli, possa assistere e coadiuvare la difesa dell’imputato durante le prossime audizioni testimoniali, riferendosi particolarmente all’esame dei primi due figli minori.

La madre di famiglia da cui tutto ha preso avvio, all’epoca dei fatti si era rivolta alla sportello “Ginestra”, denunciando quanto sarebbe accaduto in famiglia ad opera del marito.

Per questo, proprio le avvocatesse del presidio a tutela delle donne vittime di violenza, le legali Marilyn Silvestri e Teresa Sposato, avevano dato avvio all’iter culminato nella messa sotto accusa del presunto orco. Nel corso dell’ultima udienza il team de “La Ginestra” ha richiesto il rinvio per la celebrazione in audizione protetta, in modo da consentire una corretta modalità di ascolto dei minori. La richiesta è stata accolta dal giudice che ha disposto un’udienza straordinaria fissandola al prossimo 14 marzo, in modo da poter consentire la testimonianza delle giovani vittime.

«La Ginestra – si legge in una nota – vuole essere al fianco, non solo della donna, ma anche tutelare e garantire i suoi figli minori che stanno attraversando un vero calvario perché vittime di gravi maltrattamenti».

La madre dei bambini da ascoltare, aveva denunciato gravissime ipotesi di violenze commesse nei confronti anche dei figli minori, addirittura operate mediante un coltello e una cintura avvolta al collo del figlioletto.

Inoltre sarebbero emersi anche episodi di violenza sessuale nei confronti della stessa donna, vicende da accertarsi in separato processo. Per tali fatti, l’uomo diamantese, lo scorso il 18 aprile è finito in carcere. Il Tribunale della Libertà di Catanzaro, però, accogliendo le argomentazioni difensive illustrate dall’avvocato Liserre, ne ha successivamente disposto la liberazione, revocando la misura custodiale e disponendo il solo divieto di avvicinamento ai familiari.

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