Pititto, segretario regionale Smi: «madre morta per negligenze criminali»

La tragica vicenda di Cetraro, la morte di una giovane madre per emorragia post-partum, ci fa ancora una volta riflettere sugli errori e sulle negligenze, che oggi definire criminali è doveroso, che stanno alla base della terribile catena di eventi che ha portato a quella morte.

Ostinarsi ancora a difendere il concetto assurdo dei due Ospedali a questo punto sarebbe davvero diabolico.

Ma davvero possiamo pensare ad un “polo medico” e ad uno “chirurgico” da distribuire, come giocattoli per politici, tra Paola e Cetraro?

Davvero una persona dotata di capacità normali di giudizio può pensare che un malato “chirurgico” non possa presentare una patologia medica, o un diabetico ricoverato a Cetraro, non possa avere una appendicite e quindi necessitare di un chirurgo?

O ancora: dove allocare i servizi diagnostici, oggi sofisticati e costosi, soprattutto in termini di personale?

Abbiamo sentito dire: “ La Tac a Paola e la Risonanza a Cetraro!”. Certo il problema si manifesterebbe quando un malato di Cetraro avrebbe bisogno di TAC ed uno di Paola di Risonanza.

In tal caso ci scambieremmo i pazienti o le patologie?

Se non ci fosse da piangere per la tragedia  appena consumatasi, dovremmo ridere di una classe dirigente che ci ha portato a tutto questo e che continua in questi assurdi balletti campanilistici.

Lo SMI denuncia da tempo l’inadeguatezza di tutto questo, l’impossibilità con queste risorse di avere due Ospedali decenti, l’assurda divisione di risorse già scarse che porta a progettare un Centro trasfusionale lontano dall’Ostetricia.

Forse quella madre è morta per tutto questo, forse. Non lo sapremo mai, ma sappiamo chi è responsabile di tutto questo, e non ci riferiamo certo ai Medici che si sono per caso trovati lì, al posto sbagliato in quella notte maledetta.

Quella tragedia viene da lontano, da politici regionali alla ricerca solo di consenso, da Direttori Generali proni alle richieste di chi li aveva nominati, da Commissari ragionieri attenti assai più ai conti che ai pazienti, da tecnici incapaci di progettare non il futuro, ma nemmeno il presente.

Nessuno si senta assolto e se oggi una norma procedurale mette sotto indagine solo l’ultimo, incolpevole anello di una catena, realizzata da chi temiamo resterà impunito, vogliamo sperare che un evento così tragico serva da monito per le scelte ormai inevitabili.

Abbiamo letto una dichiarazione del Sindaco di Cetraro che implorava una scelta, anche a costo di chiudere l’Ospedale della sua città, purché tale scelta portasse ad una sanità dove  le  madri  che verranno abbiano quelle possibilità che a Tina sono state negate.

Bravo Sindaco perché hai parlato con il cuore, hai pensato alle prossime madri e non alle prossime elezioni.

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