pino falbo

Stallo pagamenti comunali: Ferrari e Falbo “fulminano” l’amministrazione

Riprende fiato la minoranza consiliare paolana, ringalluzzita dal momento di difficoltà attraversato da chi siede al timone del Sant’Agostino, e sulla questione delle mensilità arretrate accumulate nei confronti dei gestori di diversi servizi, sono scintille.

Il primo ad accendere la miccia polemica, bollando come inefficaci tutte le spiegazioni offerte dagli attuali amministratori, è stato l’ex sindaco Basilio Ferrari che, come già preannunciato ieri, ha addirittura anticipato le ricostruzioni della conferenza stampa indetta successivamente all’incontro con Ecotec, ditta lametina che – come Ecologia Oggi – avanza pagamenti ormai accumulatisi su più periodi.

«Sogno di una notte di mezza estate – ha scritto Ferrari sulla sua bacheca Facebook – l’amministrazione in carica da oltre due anni, per incapacità e mancanza di programmazione, da mesi e mesi non ottempera all’obbligo di pagare i principali fornitori di beni e servizi, soprattutto quelli essenziali (idrico, depurazione, spazzamento, raccolta rifiuti), trascinando nel frattempo la Città sull’orlo di un nuovo dissesto (dopo quello precedentemente causato). In una calda giornata di agosto, probabilmente sotto l’effetto della temperatura elevata, organizza una conferenza stampa ove, anziché indicare soluzioni ai problemi che affliggono le famiglie dei lavoratori trascinati sul lastrico, addossa a me le responsabilità (!?) nonostante siano loro quasi a metà consiliatura. Se non ci fosse da piangere – ha concluso l’ex primo cittadino – bisognerebbe ridere a crepapelle. Io non ho in programma di ricandidarmi quale Sindaco di Paola, ma quando andrete a votare pensateci bene eh… perché vi avevo avvisati».

Un monito “pesante”, preoccupazioni condivisibili al punto che, accodandosene al senso, gli esponenti di Progetto Democratico – gruppo consiliare rappresentato nell’aula Lo Giudice dall’ex candidato a sindaco Pino Falbo e dall’ex responsabile dell’ufficio ragioneria del comune di Paola, Anna Anselmucci – si sono spinti oltre.

«È curioso – hanno recapitato a mezzo stampa i “falbiani” – constatare come la “pratica” dello “scaricabarile”, tanto demonizzata dall’attuale Amministrazione comunale Perrotta quando era minoranza (in replica al centrodestra di Ferrari), oggi dicenti l’argomento principale di discussione di quella stessa classe politica per difendersi dalle accuse dell’opposizione in carica».

Anche in questo caso pare che il filo conduttore della reprimenda sia basato su “incapacità” e “mancanza di programmazione”, elementi che i referenti di Progetto Democratico hanno combinato con l’ulteriore componente delle cooperative, i cui lavoratori – quasi fossero “sommersi” – avanzano addirittura più mensilità di quelle messe insieme da Ecologia Oggi ed Ecotec.

«“La colpa era di quelli che governavano prima” – chiosa sullo slogan Progetto Democratico – dunque, piace tanto anche all’attuale maggioranza». Per i componenti della minoranza di centrosinistra «tale “pratica”, però, può andare bene nei primi mesi di gestione della cosa pubblica, salvo poi diventare desueta e assumere il sapore dell’alibi già dopo un anno. Se, poi, immaginiamo che il sindaco Perrotta sta governando da due anni, allora crediamo che non ci siano più scusanti rispetto al fatto che ancora i lavoratori di “Ecotec” (e “Multiservizi”) ed anche quelli di “Ecologia Oggi” avanzano diverse mensilità perché il Comune salda in ritardo le fatture per i servizi resi. Quindi, non nascondiamoci dietro un dito e diciamocele tutte le cose: la tesi dello “scaricabarile” viene usata alla bisogna per nascondere inadempienze e manchevolezze. In due anni, infatti, quest’Amministrazione comunale già non ha prodotto nulla, in termini di sviluppo e opere pubbliche promesse sui palchi, limitando la propria azione al livellamento di qualche tombino e alla sistemazione di buche. Ma se poi non riescono a garantire nemmeno l’ordinario, col pagamento di semplici fatture, allora siamo alla frutta».

Infine le domande pungenti: «Non avevano detto d’aver ridotto le tasse e rivisto i contratti di fornitura di servizi con rilevante risparmio per il Comune? E allora perché ora non riescono a trovare i soldi per pagare le ditte? Sarà forse perché non sono così bravi come avevano promesso?»

Quindi l’affondo finale sulla gravosa attualità vissuta da lavoratori (alcuni dei quali già “provati” da forme di protesta eclatante come quella di salire sul tetto del Comune) che quotidianamente garantiscono la nettezza della città e il funzionamento della macchina amministrativa, quegli operai che nel silenzio generale stanno patendo ammanchi giunti quasi alla doppia cifra di stipendi arretrati.

«A proposito di promesse – tuonano i falbiani – non ci avevano anche detto che avrebbero creato un unico grande consorzio di Cooperative comunali per garantire i servizi e, finalmente, pagare puntualmente gli operai con uno stipendio dignitoso e non più con quattro soldi? Anche gli operai delle Coop, da quanto risulta, hanno problemi con gli stipendi, ma sistemare in modo appropriato e definitivo la questione delle cooperative, probabilmente, fa perdere consenso elettorale. E allora sarebbe meglio tacere».

About Giampiero Delpresepe

Autore "collettivo", nominato caporedattore della Testata on-line Marsili Notizie, mi occupo dello scibile in generale, con particolare attenzione alla Politica.

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