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Atti osceni “a domicilio” contro donne sole: 32enne di Fuscaldo a processo

Stante il resoconto dettagliato con cui gli inquirenti hanno concluso le indagini a suo carico, per un 32enne fuscaldese la strada che lo porterà al processo penale cui è stato rinviato, sarà tutt’altro che in discesa.

Accusato di reati commessi tutti nei confronti di donne sole in avanti con gli anni, il fuscaldese dovrà rispondere di atti persecutori, violazione di domicilio e molestie, perpetrate con un modus operandi reiterato in tutti i casi che lo hanno visto coinvolto.

Ad esempio: «cagionava a M.C.T. di 60 anni, un perdurante e grave stato di ansia e paura nonché fondato timore per la propria incolumità, costringendola ad alterare le proprie abitudini di vita. In particolare – si legge nel dispositivo – poneva in essere una serie infinita di molestie, e tra queste: in data 19 marzo 2010, senza il permesso della suddetta, sin introduceva in casa e recatosi in bagno si denudava le parti intime e compiva i suoi bisogni corporali alla presenza della donna in quanto non chiudeva la porta; in data 25 marzo 2010 si recava presso l’abitazione della predetta e con fare minaccioso le diceva “devi ritirare la denuncia che hai presentato ai Carabinieri altrimenti sarà peggio per te, se ritiri la denuncia non mi faccio vedere più”, poi l’afferrava per le spalle tentando di trascinarla in un locale appartato, senza tuttavia riuscirvi, quindi si abbassava i pantaloni e si masturbava alla sua presenza; in data 17 aprile 2010 si recava presso la sua abitazione e con fare minaccioso le intimava di ritirare le denunce sporte nei suoi confronti, quindi si masturbava alla sua presenza e poiché questa si barricava in casa, batteva violentemente alla porta fino a forzarla e ad aprirla».

Ma non solo la malcapitata 60enne è finita nel mirino di colui che a breve sarà imputato, nel “carniere” dell’accusato risulta pure una presunta vittima 89enne, G.C., nei confronti della quale poneva in essere una serie di molestie, tra le quali: «il 23 maggio 2010 – prosegue l’atto d’accusa a fondamento del rinvio a giudizio – si recava nei pressi della sua abitazione e dopo aver richiamato l’attenzione della stessa, si denudava e si masturbava; il 26 maggio 2010 si recava presso la stessa abitazione e con fare minaccioso le chiedeva: “come mai hai chiamato i Carabinieri?”, e poiché questa le diceva che se non se ne andava via li avrebbe chiamati di nuovo, le rispondeva: “chiamali, tanti mi fanno una p….”; si denudava e si masturbava. Alle proteste della donna le intimava di stare zitta altrimenti l’avrebbe presa a calci nel cu…, quindi si introduceva nel suo giardino, dove veniva fermato dai Carabinieri».

Altre vessazioni sarebbero poi state perpetrate ai danni di L. K., 55enne che – vivendo sola e in una località isolata – avrebbe subito una serie indefinita di molestie, consistite nel recarsi sovente presso la sua abitazione, anche in orari notturni, girovagare attorno alla casa, bussare violentemente alla sua porta, spirala attraverso le persiane.

Denunce sono state presentate anche da G.C. di 62 anni e A.P.C. di 40 anni, contestualmente a querele per violazione di domicilio ai danni di C.M.T., F.C. ed M.T. di 44 anni.

La difesa dell’uomo è stata affidata alla toga di Adolfo Cavaliere, avvocato che avrà il compito di confutare, o direzionare in un alveo meno gravoso, le accuse a carico del suo assistito. Operazione già iniziata con la richiesta una perizia psichiatrica nei confronti del 32enne.

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