sparatoria a scalea

«Buongiorno a tutti, tranne a uno». Screzio prima della sparatoria a Scalea

Una lite all’interno di un bar potrebbe aver preceduto la sparatoria a Scalea di lunedì scorso.

Con le indagini dei Carabinieri che ormai sembrano aver imboccato una pista precisa, iniziano ad emergere alcune indiscrezioni riguardo il fatto di cronaca su cui, a distanza di cinque giorni, si sta ancora interrogando la comunità del popoloso centro a nord del tirreno cosentino.

Malgrado non sia ancora stata resa nota l’identità del presunto attentatore, pare che i militari dell’Arma abbiano un profilo su cui stanno concentrandosi i sospetti, un uomo già noto alle forze dell’ordine attualmente irreperibile.

«Buongiorno a tutti, tranne che a uno», sarebbe stata l’espressione che – adoperata da uno stretto parente del principale sospettato – avrebbe scatenato una lite all’interno di un bar di Scalea, dove il ragazzo successivamente ferito si sarebbe trovato insieme ad alcuni conoscenti.

Riportata la calma all’interno del locale, pare che i dissapori siano stati considerati terminati.

Invece, a distanza di qualche ora, proprio all’uomo oggetto di quella presunta offesa, sarebbero stati indirizzati almeno sette colpi di pistola, quattro andati a vuoto e tre messi a segno contro gli arti inferiori del ferito.

L’attentatore, ormai quasi stretto nella morsa degli inquirenti, si sarebbe successivamente dileguato facendo perdere le proprie tracce fra gli avventori che al momento si aggiravano attorno alle bancarelle del mercato settimanale.

Allo stato attuale l’unica certezza riguarda le condizioni cliniche di M.S., ambulante di origini campane ma da tempo domiciliato a Santa Maria del Cedro (e non a Scalea come scritto in precedenza), il quale risulta ancora ricoverato all’ospedale di Cosenza.

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