Quando il risultato delle consultazioni regionali sarà ormai acquisito, il 29 Gennaio 2020 – presso un’aula del Tribunale di Paola – il Giudice per le Udienze Preliminari (Gup) dovrà determinarsi riguardo una richiesta di rinvio a giudizio che la Procura, diretta dal dott. Pierpaolo Bruni, ha formulato nei confronti di sette persone, tra le quali tre componenti dell’ex giunta municipale guidata da Basilio Ferrari, due tecnici comunali e due imprenditori.
Come già specificato in un articolo dello scorso mese di Luglio, la richiesta è giunta a chiusura delle indagini scaturite dall’operazione condotta nel 2017, quando Carabinieri e Guardia di Finanza si presentarono in comune e a casa di alcuni tecnici per reperire materiale utile all’inchiesta, per l’ex sindaco di Paola, Basilio Ferrari (oggigiorno seduto ai banchi della minoranza consiliare), per quello che all’epoca era il suo vice, Francesco Sbano, nonché per l’ex assessore Marco Cupello e per colui che in passato ha incarnato il ruolo di reggente Utc, attualmente “fissato” nella pianta organica dell’ente a tempo indeterminato, Fabio Pavone, ma pure per il “pensionato” ingegnere Antonio Vigliotti , per “l’interdetto” vertice della società Lao Pools, Marcelo Forte, e infine per l’imprenditore edile Silvestro Lenti, è scattata la richiesta di rinvio a giudizio da parte del procuratore capo Pierpaolo Bruni e del suo sostituto Maurizio De Franchis.
Difesi dagli avvocati Emilio Perfetti e Pierfrancesco Perri, agli indagati vengono contestati diversi capi d’accusa, con l’ex primo cittadino Basilio Ferrari e l’imprenditore Marcelo Forte cui viene imputata – in una circostanza – la tardiva tempistica d’intervento in occasione del rilevamento della carica batterica presente nell’acqua pubblica; mentre all’avvocato Cupello vengono contestate alcune disposizioni nell’ambito dell’organizzazione fieristica di un “4 Maggio” e perché avrebbe «dichiarato falsamente, mediante compilazione e sottoscrizione della dichiarazione di insussistenza cause di inconferibilità ed incompatibilità del 16.02.2015 (quando subentrò nella giunta Ferrari al posto del “silurato” Massimo Focetola, ndr) di essere in possesso dei requisiti necessari per assumere la carica di assessore presso il Comune di Paola, omettendo di comunicare la sua qualità di amministratore della società “Ecoser Holding” (ricoperta fino all’11 maggio 2015), proprietaria dell’intero capitale sociale della società Lao Pools, quest’ultima affidataria della gestione del servizio idrico integrato (successivamente estromessa per un’interdittiva antimafia, ndr)». Per l’ex vicesindaco Francesco Sbano e l’ex candidato “scopellitiano” Fabio Pavone, gli inquirenti ipotizzano un «abuso delle qualità e dei loro poteri», in quanto «inducevano Lenti Silvestro (costruttore edile che compare nell’elenco degli indagati, ndr) ad effettuare indebitamente e gratuitamente lavori di riparazione e ristrutturazione in una alloggio Aterp di via Bernardino Telesio occupato da una signora e a fornirle gratuitamente materiali edili per una valore di 500 euro».
Sempre puntando sul presunto abuso «delle sue qualità e dei suoi poteri», l’ex vicesindaco Sbano, avrebbe esercitato «forti pressioni nei confronti di Sarpa Quintino, responsabile Suap del Comune di Paola e responsabile dell’organizzazione e della gestione della manifestazione annuale denominata “Fiera di San Francesco”, minacciandolo di rimuoverlo dall’incarico, di far saltare la fiera o comunque di revocare le autorizzazioni già emesse agli ambulanti, nel caso in cui non avesse accolto le sue richieste, compiva atti idonei e diretti in modo non equivoco a costringere il predetto ad assegnare, in occasione della Fiera di San Francesco che si sarebbe svolta dall’1 al 4 maggio 2015, un posto su suolo pubblico per l’esercizio dell’attività commerciale, a una ditta individuale di San Giovanni in Fiore, pur non possedendo la stessa i requisiti richiesti per l’assegnazione e in particolare l’iscrizione camerale per l’esercizio dell’attività su aree pubbliche. Evento non verificatosi per cause non dipendenti dalla sua volontà ed in particolare per il rifiuto opposto da Sarpa».
Infine, l’ingresso nell’inchiesta da parte dell’ex reggente Utc Antonio Vigliotti, si deve ad un’iniziativa che avrebbe intrapreso di concerto all’ex primo cittadino Basilio Ferrari, insieme al quale avrebbe attestato «fatti non corrispondenti al vero e dei quali i citati atti erano destinati a provarne la verità e in particolare che il procedimento amministrativo volto all’affidamento del servizio idrico integrato era nella fase tra l’avvio dell’iter burocratico e la sua conclusione».