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TikTok, App cinese: pedofilo la usa per avvicinare bimbo a Reggio Calabria

Il nome dell’App di matrice cinese, TikTok, ricorda il suono del metronomo utilizzato dai musicisti per rispettare il tempo di uno spartito.

Proprio su questa componente, il nuovo social lanciato di recente sul web, sta spopolando tra i giovanissimi, i quali sono “chiamati” a produrre contenuti rispettando l’andamento prefissato dai programmatori per produrre sequenze video di immediato impatto.

In Italia il suo uso è già molto diffuso, con oltre 2 milioni di utenti attivi ogni mese, tra i quali la parte maggioritaria è costituita da donne (65%), per lo più ragazze.

Il numero di post, la qualità delle interazioni, il ruolo degli influencer, sono molto simili a quelle di un altro social network, Instagram, dove però vengono privilegiate vanità e bellezza mentre su TikTok il vero target è il puro passatempo.

Data la sua popolarità, anche in Calabria molti teenager stanno rivolgendosi ai servizi di TikTok per interagire sulla rete, un comportamento che però ha già palesato la sua bella dose di rischio, con un ragazzino di Reggio Calabria che, stante a quanto affermato dalla dirigente scolastica dell’istituto frequentato dal minore,  «l’app ‘Tik Tok’ è stata utilizzata per contattare il figlio da un pedofilo».

La preside ha pertanto invitato i genitori «a prestare massima attenzione sull’utilizzo che i propri figli fanno dei giochi e delle app visti i pericoli che questi comportano».

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