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Paola – Benzina e bombole GPL: così Giovanni Caruso ha tentato la strage

Dai rilievi degli inquirenti che indagano sul caso, per il 79enne paolano Giovanni Caruso si prospettano capi di imputazione molto pesanti.

Tentato omicidio e tentata strage sono le accuse più rilevanti che, al momento, vengono mosse nei confronti dell’uomo che l’altro ieri, “armato” di tre bombole Gpl e una tanica di benzina, ha provato a far saltare in aria l’abitazione dove la sua ex moglie e i figli (adulti e con rispettive famiglie) vivono, in Contrada Fosse a Paola.

A rendere ancor più fosco il quadro indiziario nei suoi riguardi, la contestazione relativa alla predisposizione di un “piano di fuga”, orchestrato dallo stesso Caruso in tempi non sospetti, quando sul finire dell’anno scorso ha acquistato un biglietto per il Brasile, destinazione che avrebbe dovuto raggiungere con un volo da Lamezia Terme (con scalo a Roma) proprio nella stessa giornata in cui ha messo in atto l’insano proposito.

Il 79enne, da tempo era stato allontanato dal tetto coniugale e, per questa ragione, si era trasferito a Guardia Piemontese dove, pare, non avrebbe tardato a mettere in mostra il suo carattere, alla base di questioni di vicinato finite addirittura in Tribunale.

Stanti i rilievi della scientifica, il proposito “stragista” di Giovanni Caruso non sarebbe andato in porto solo perché due delle tre bombole utilizzate per far saltare in aria i locali all’interno dei quali le aveva posizionate, erano vuote.

Allo stato attuale l’uomo si trova in carcere a Paola (per ironia della sorte molto vicino al luogo del fattaccio), mentre i familiari scampati all’attentato continuano nella conta di danni che, immediatamente, sono apparsi molto ingenti.

About Francesco Frangella

Giornalista. Mi occupo di Cronaca e Politica. Sono tra i fondatori del Marsili Notizie ed ho collaborato come freelance per varie testate.

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