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Paola – Riunione in comune, sindaco ed esperti: «tampone è lo standard»

Si è tenuta nel pomeriggio di ieri, presso la sede del Comune di Paola, una riunione operativa al fine di valutare la reale esigenza ed opportunità di dotarsi di strumenti scientifici, quali test rapidi in grado di rilevare un eventuale contagio da COVID-19.

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Su invito del Sindaco Roberto Perrotta, sono stati coinvolti per la valutazione il Dr. Angelo Giuseppe Lamberti, dirigente microbiologo  presso il policlinico Universitario Mater Domini di  Catanzaro, la Dr.ssa Laura Siciliano, dirigente biologo operante all’ospedale di Cetraro e la Dr.ssa  Francesca Scrivano, quale responsabile delle malattie infettive, raggiunta in collegamento Skype.

Professionisti che, con grande sensibilità, hanno messo a disposizione della collettività non solo la loro competenza in materia, ma anche la loro esperienza e conoscenza di questi nuovi strumenti, analizzandone in modo concreto specificità, funzionalità ed  opportunità.

A tutto ciò sono seguite poi  le successive valutazioni, condotte  anche alla luce delle dichiarazioni rilasciate dalla Presidente della Regione Calabria, On. Jole Santelli, e del DG della Sanità  Antonio Belcastro, il quale in una nota di risposta all’Anci ribadisce, così come chiarito dal Prof. Locatelli, Presidente del Consiglio Superiore della Sanità, che tali test devono essere ancora validati per la loro efficacia e che, il “gold standard” per la diagnosi del COVID–19, resta il Tampone Rino-Faringeo.

Dall’esame attento del Dr. Angelo Lamberti e delle Dr.sse Siciliano e Scrivano, si è così rilevato che i possibili test rapidi “Bioeasy” e “Cellex” (che rilevano anticorpi IgG/IgM), non valutano adeguatamente gli asintomatici ma solo i sintomatici dopo qualche giorno dalla comparsa dei sintomi.

A questi si aggiunge il test Xpert-Xpress SARS-Cov. 2, che sono sempre dei test rapidi ma più accurati, che però richiedono una struttura ed una strumentazione adeguata di biologia molecolare e microbiologia per il corretto utilizzo.

Si è giunti, dunque, alla conclusione che tali strumenti ancora, peraltro, in fase di sperimentazione, risultano inefficaci se utilizzati sulla popolazione intera, anzi in grado di produrre forti allarmismi e situazioni di assoluta inesattezza in soggetti asintomatici, che potrebbero produrre falsi negativi.

Peraltro, si è valutata la possibile utilità nell’uso dei test rapidi esclusivamente su piccoli campioni a rischio di sviluppare, o di aver sviluppato, la malattia nell’arco di 4 o 5 giorni dal contagio, che sarà poi eventualmente confermata dalla biologia molecolare (tampone naso-faringeo).

Un contributo prezioso, quello offerto nella giornata di ieri, per cui si ringraziano gli intervenuti – anche per il supporto ottenuto – soprattutto in un momento in cui risulta difficile, ma ancor più doveroso, assumere decisioni che tutelano la collettività.

Questo diventa sicuramente più semplice  attraverso l’apporto di un confronto fondato su valutazioni opportune, comprovate e scientifiche.

La grande speranza resta nella sperimentazione medica per la cura nella fase iniziale della malattia, fermo restando che ad oggi, l’unica arma possibile, è l’esercizio del rispetto delle regole.

#RESTIAMOACASA

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