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Paola – Rifiuti “adagiati” al Sant’Agostino: la rimozione conferma “disparità”

Con un commento all’articolo pubblicato ieri, l’ingegner Fabio Iaccino – responsabile dell’Ufficio Tecnico Comunale (UTC) paolano – ha tentato di “stemperare” la notizia relativa al deposito di sacchi di spazzatura lungo la scala che un tempo, presso il complesso monastico del Sant’Agostino, costituiva la via d’accesso all’ex biblioteca intitolata a Roberta Lanzino, nei cui locali è oggigiorno ubicato il “settore” di competenza del professionista in questione.

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Avendo preso atto (a quanto pare solo “ieri mattina”) della situazione denunciata su queste colonne, il tecnico ha precisato che la rimozione del pattume, qualora fosse stata portata a compimento dagli operatori della ditta preposta alla raccolta rifiuti, sarebbe avvenuta non di certo per la notizia diffusa da questa testata, in quanto «dopo averla trovata questa mattina (ieri, ndr) è stata già data disposizione ad ecologia oggi per portarla via. Grazie comunque per il servizio, anche se a dir il vero non se ne ben capisce il fine, penso ci siano cose più importanti che dare voce agli incivili! Purtroppo è davvero difficile combattere contro l’inciviltà in questo momento – prosegue l’ingegner Iaccino sulla pagina Facebook del Marsili Notiziea stento si riesce a conferire l’ordinario, gli appelli fatti più volte per un comune senso civico non sono serviti a molto. In molti preferiscono abbandonare i rifiuti per strada piuttosto che uscirli fuori il portone di casa secondo il calendario di conferimento…».

Tanto di cappello per la solerzia e per le intenzioni, anche se la curiosa puntualizzazione rivolta al giornale, riguardo le tempistiche di rimozione, probabilmente è determinata da una certa sensibilità riguardo le opere propagandistiche perpetrate da coloro che si vantano di certi “prima” e “dopo”, cosa che – a memoria – questo supporto digitale non ha mai enfatizzato.

Comunque, tralasciando questo aspetto poco interessante, desta comunque scalpore la solerzia con cui, proprio stamane, gli operatori ecologici addetti alla differenziata si siano recati sul posto per rimuovere buste che, quando erano all’ingresso del parcheggio da cui s’accede all’ex biblioteca, erano stati bellamente ignorati.

Come si evince dalle fotografie giunte all’indirizzo della redazione, con grande tempestività i lavoratori in tuta gialla si sono precipitati – questa mattina presto – presso la scala, “eseguendo” l’ordine di pulizia giunto da chi se lo può permettere “d’ufficio”.

E coloro che non hanno questo potere cosa devono fare?

Fin quando i rifiuti si trovavano all’ingresso del parcheggio, piantati su un tombino per lo scolo dell’acqua piovana, ammassati dirimpetto alla porta di una centralina elettrica a consumarsi sotto i balconi delle case che affacciano su Corso Cristoforo Colombo, perché non si è intervenuti (malgrado le richieste dei residenti)?

Forse occorre ricoprire qualche carica pubblica per essere ascoltati? O forse la rapidità d’intervento dipende dal “blasone” della zona colpita dal degrado?

Sarebbe bello sapere quali siano i criteri adoperati per assumere una decisione. Nel frattempo – però – le bollette arrivano uguali per tutti.

About Vincenzo Marino

Italiano d'origine, irlandese di adozione, giramondo e narratore per scelta. Coltivo diversi interessi e presto molta attenzione a ciò che accade a casa mia, tra le pareti del mondo che condividiamo tutti.

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