Riapertura (ritardata a Paola) dell’anno scolastico: impietosa analisi dei componenti di “Progetto Democratico”, compagine elettorale di centrosinistra che alle scorse elezioni amministrative era in lizza per la carica di sindaco con Pino Falbo (da ciò anche l’abbreviativo “falbiani”), che dai banchi della minoranza strigliano l’attuale assetto amministrativo che governa la città, troppo condizionato – secondo il loro parere – dagli umori di una delle anime più rappresentative dell’aula “Lo Giudice”, vale a dire il PD con Graziano Di Natale in testa, più di una volta definito – sempre dai falbiani – il sindaco “ombra”.
«Di Natale e i suoi amici propongono – è la ricostruzione di Progetto Democratico – il Consiglio regionale boccia (in realtà è stata la Giunta guidata da Jole Santelli a bocciare, ndr); ma lui, non contento della cantonata, chiama i Sindaci amici e chiede di sponsorizzare la sua idea. Qualcuno gli risponde, quello di Paola inizialmente lo snobba. Passano i giorni e il Pd, tramite la sua capogruppo in Consiglio comunale, “stiletta” Perrotta sul Quotidiano del Sud, invitandolo a convocare una interpartitica per oggi, lunedì 21, al fine di condividere, come Municipio, la proposta del Di Natale. Il Sindaco, ancora una volta sottomesso, decide di andare anche oltre, anticipando l’interpartitica all’altro ieri, sabato 19. Riunione nel corso della quale viene bacchettato e messo in condizione di dare ragione all’alleato prevaricatore. Quindi il Comune si allinea a quei pochi Municipi che per accontentare il giovincello di Paola prendono posizione sulla stampa».
Secondo quanto riportato dagli oppositori, Perrotta inizialmente avrebbe tentato di “glissare” sull’eventualità di riaprire le scuole secondo un calendario diverso da quello istituito dal Governo Conte, tuttavia – è questa l’opinione dei “falbiani” – «Di Natale ha imposto le sue scelte ad un sindaco messo in un angolo come un pugile suonato, tramortito, quotidianamente strattonato, politicamente umiliato, sminuito nel suo ruolo e adombrato platealmente e palesemente da diversi mesi».
Descrivendo quindi un clima surreale, enfatizzato dal climax che vede Roberto Perrotta passare dallo status di “strattonato” a quello di “umiliato”, “sminuito” e “adombrato”, i componenti di Progetto Democratico hanno impresso il loro affondo, infilzando in un sol colpo il sindaco e il suo ex presidente del Consiglio comunale.
«Noi teniamo tantissimo alla salute dei nostri ragazzi – proseguono i “falbiani” – ma questa vicenda rappresenta l’ennesimo braccio di ferro in una maggioranza litigiosa e ormai allo sbando, avendo il Sindaco comunicato nell’ultimo Consiglio comunale che a Paola le scuole avrebbero aperto il 24 settembre in assoluta sicurezza».
Un punto fermo, documentato dai verbali e dalle registrazioni video della seduta, dal quale Progetto Democratico rilancia: «se il Sindaco non ha detto una bugia durante quel Consiglio, allora è succube di Di Natale, che ancora una volta specula su questioni serie, e perciò ha deciso di condividere lo slittamento dell’apertura dei plessi al 28 settembre solo per evitare di scontentare l’alleato prevaricatore».
Quindi i quesiti di tipico stampo “oppositore”: «cosa aspetta Perrotta a togliere il disturbo e andarsene a casa? Cosa lo spinge a rimanere in sella, subendo ogni giorno queste umiliazioni e vessazioni politiche?».
Ed infine la beffarda considerazione attribuita (metaforicamente) alle condizioni del vestiario del primo cittadino, continuamente “stiracchiato” e “sdrucito” a causa delle pressioni dinataliane: «la sua giacca era sgualcita ma ora è diventata un cencio. Vada via».