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Accusati di “tentata truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche – in concorso tra gli imputati – e abuso d’ufficio”, l’ex dipendente comunale Graziella Marra e l’ingegnere Giosafat Vigliotti, sono stati assolti ieri da ogni addebito «perché il fatto non sussiste».
Il collegio penale del Tribunale di Paola, composto dai giudici Roberta Carotenuto (presidente), Filippo Puntaturo e Federica Altamura, accogliendo le tesi della difesa (rappresentata dai legali Massimo Zicarelli, Pierfrancesco Perri e Barbara Iaccino) e quelle della Procura (che aveva chiesto l’assoluzione), ha sentenziato in favore dei due, rimasti “invischiati” in un’inchiesta che risale al tempo in cui il comune di Paola era amministrato dall’ex sindaco Basilio Ferrari.
I fatti riguardavano un incarico di consulenza sull’efficientamento e rifunzionalizzazione degli impianti di depurazione e delle stazioni di sollevamento dei reflui urbani del territorio comunale; argomento per il quale “l’abuso d’ufficio” veniva contestato alla sola Graziella Marra in quanto «nell’esercizio delle sue funzioni e/o servizio, poneva in essere una serie di comportamenti in violazione di norme di legge e/o regolamenti finalizzati a procurare, così come procurava, intenzionalmente al Vigliotti Giosafat un ingiusto vantaggio patrimoniale derivante dall’incarico per la progettazione preliminare, definitiva ed esecutiva, dei lavori»; mentre per l’ingegnere (esterno alla pianta organica del Sant’Agostino) Giosafat Vigliotti erano stati ipotizzati i reati di tentata truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, presuntivamente in concorso proprio con la Marra.
Con la sentenza assolutoria, il Tribunale di Paola ha posto la parola “fine” ad una vicenda che tanto clamore suscitò in città.
