Parlare di “scherzo” non è proprio possibile, perché quando si va a commettere un’azione che implica – e pesantemente – l’emotività di qualcuno e della sua sfera familiare, il termine più adatto è “infamia”.
Quanto è accaduto a Paola nelle ultime ore ha del “paradossale” e del “pericoloso” insieme, in quanto è stata posta in essere una massiccia campagna d’affissione di manifesti mortuari riferiti ad una persona che è tutt’ora in vita.
Malgrado il goffo tentativo di rendere evidente l’entità dell’iniziativa posta in essere, attraverso la stesura di un testo a mo’ di necrologio che è condito da espressioni forse suonate “simpatiche” all’autore, per i tanti che quotidianamente sostano dinnanzi alle bacheche comunali per informarsi riguardo coloro che hanno lasciato questo mondo, è stato un vero e proprio shock.
Si da infatti il caso che l’uomo preso di mira è persona molto conosciuta in città, sia per l’attivismo politico, sia per le buone qualità di padre di famiglia e per l’abnegazione al lavoro. Per questo motivo in molti hanno immediatamente contattato i congiunti per sapere cosa fosse accaduto, data anche l’età del signore in questione.
Immediata è giunta la reazione indignata dei familiari, che su Facebook hanno stigmatizzato l’accaduto con questo commento: «Vogliamo ringraziare tutti gli amici che si sono premurati di telefonarci e mandarci messaggi di solidarietà. Tutto bene! È stato solo uno “scherzo” di un vagabondo, inutile ed infelice miserabile!».
Datosi che il manifesto in questione è stato affisso anche presso bacheche vicine a zone videosorvegliate, magari potrebbe darsi che l’autore di tale, ignobile e infame goliardata, possa essere stato inquadrato.
Di seguito la foto allegata al post pubblicato ieri (23.10.2020) dai familiari, dal quale si evince che l’uomo è vivo, gode di ottima salute e rispedisce al mittente l’offesa subita (e come non essere d’accordo con la sua reazione?).