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Paola – All’appello manca: sanità, acqua, post su Facebook e atti sull’albo

Non si placano i motivi per i quali i cittadini calabresi hanno da grattarsi il capo guardandosi allo specchio. Ogni giorno ne esce una, ogni ambito tira fuori il suo disastroso bilancio gestionale, fatto di questioni tollerate oltre il limite del covid, che ha reso scoperti tutti i nervi del sistema che per anni ha spolpato un’intera Regione.

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Quanto sta emergendo in ambito sanitario, a catena, ha generato un effetto domino tale che oggi, a partire dalla città di Paola – formalmente coinvolta dall’ordinanza del suo sindaco – bisogna già fare i conti con la “crisi idrica”, figlia anch’essa di un apparato con dei vertici di cui a breve, senz’altro, sentiremo parlare.

Ovviamente, trattandosi di un problema attualmente circoscritto alla città del Santo, si eviterà di allargare il cerchio ai disagi patiti lungo tutto il territorio amministrato dal “facente funzioni” Spirlì, anche se giungono notizie di provvedimenti simili già assunti in altre realtà (su tutte, le prime voci arrivano da San Benedetto Ullano).

Restando a ciò che accade alle latitudini tirreniche, specificamente nel comune amministrato dalla Coalizione di Salute Pubblica, è accaduto che oggi – per diverse ore – dai canali istituzionali aperti sul web è stata diffusa la notizia relativa alla “Limitazione del servizio di erogazione dell’acqua potabile nelle ore notturne”, decisa mediante ordinanza dal sindaco Roberto Perrotta.

Nel testo del dispositivo si legge: «PREMESSO che, da diverso tempo, in molte zone del territorio Comunale viene segnalata una forte carenza di acqua, sovente anche in orario diurno, e che tanto determina notevoli difficoltà e disagi per i cittadini, impossibilitati a far fronte alle comuni necessità, ovvero ad attività lavorative implicanti l’utilizzo di acqua potabile; DATO ATTO che la carenza di precipitazioni sul territorio negli ultimi due mesi ha comportato un sensibile abbassamento delle falde acquifere con diminuzione di portata in uscita delle sorgenti; RITENUTO che, per poter far fronte ai descritti disagi, cui può andare incontro la popolazione in caso di limitazione dell’acqua potabile durante le ore diurne, si rende necessario disporre la sospensione dell’erogazione dell’acqua potabile nelle ore notturne, al fine di poter fruire di un maggiore quantitativo d’acqua durante il giorno e di evitare inutili sprechi che potrebbero diminuire in modo consistente la disponibilità d’acqua sull’intero territorio comunale, prevenendo così situazioni di crisi idrica con conseguente pericolo igienico-sanitario […] (il sindaco, ndr) nella sua qualità di Autorità sanitaria locale  ORDINA la sospensione dell’erogazione dell’acqua potabile dalle ore 22.00 alle ore 05.00, per tutti i giorni della settimana con decorrenza dalla data odierna, con possibilità di anticipo/posticipo sull’orario secondo le condizioni di carico dei serbatoi».

Un annuncio perentorio, chiarissimo, relativo alla “sospensione dell’erogazione dell’acqua potabile dalle ore 22.00 alle ore 05.00”, rilanciato anche attraverso i canali “social” dell’amministrazione.

Proprio sullo spazio virtuale di condivisione e relazione diretta con la cittadinanza, è accaduto un fatto “strano”. Il post relativo a questa comunicazione, subissato ovviamente dai commenti di chi – a ragion veduta – ha ritenuto plausibile un disservizio per tutta la città, è stato cancellato e sostituito con un altro (solo testuale) redatto secondo questo canovaccio: «IMPORTANTE PUNTUALIZZAZIONE! In merito al post relativo all’ordinanza emessa in data odierna relativa al funzionamento del sistema idrico, eliminato perché forviante rispetto al contenuto della stessa, si precisa che non è prevista NESSUNA interruzione di erogazione di acqua potabile! L’ordinanzama, visto il perdurare del periodo di siccità degli ultimi mesi, autorizza la società Ecotec che gestisce il servizio idrico integrato, ad effettuare le manovre notturne sui serbatoi necessarie per garantire il regolare servizio durante le ore diurne. Si ribadisce che non è prevista NESSUNA sospensione del servizio idrico».

A parte “ordinanzama” (che suona un po’ come “insalata”) e l’uso di una punteggiatura esclamativa, il senso della comunicazione si è concretizzata in una correzione rispetto alle parole dello stesso sindaco, ritenute probabilmente “fuorvianti” rispetto al concetto che si intendeva esprimere, da tanti equivocato come “interruzione”.

Quindi il discernimento tra “sospensione” e “interruzione” è risultato prioritario rispetto alle opinioni di cittadini che, sapendo di vivere un lockdown nell’emergenza di una zona rossa, hanno posto questioni “scomparse” all’atto della cancellazione del post.

Quindi, ricapitolando, per Paola la situazione attuale è questa: i posti di terapia intensiva all’ospedale non sono ancora realtà, le ordinanze disposte da chi amministra il municipio annunciano la sospensione di un servizio che però poi viene smentita dal comune stesso, mentre sull’albo pretorio ci sono atti che possono essere scaricati ma impossibili da leggere (due determinazioni dirigenziali – la n.424 del 8 settembre 2020 e la n.475 del 30 settembre 2020 –  aventi ad “oggetto” un impegno di spesa e la liquidazione “per Riparazione Straordinaria Rete Fognaria”).

Che sia colpa di disguidi tecnici o “cognitivi”, l’unica certezza che resta a coloro che sono cotretti a stare chiusi in casa, è quella che oltre le pareti domestiche – perlomeno in Calabria – c’è tutto un mondo che non va nel verso giusto.

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