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Il duro botta e risposta avvenuto tra l’amministrazione comunale di Paola e il movimento consiliare di minoranza Rbc, si è cristallizzato con l’ultima nota stampa di questi ultimi, nella quale – dopo aver replicato alle accuse sui “gettoni di presenza” – la forza rappresentata nell’aula Lo Giudice da Giuliana Cassano, ha rilanciato la “questione bilancio”.
Dall’atto delle dimissioni dell’ex vicesindaco Tonino Cassano, la delega nevralgica per l’intera macchina comunale è rimasta nelle mani del sindaco Roberto Perrotta, il quale durante gli ultimi consigli comunali l’ha esercitata attraverso i dirigenti settoriali dell’ente, chiamati ad intervenire ai banchi dell’aula Lo Giudice.
Quindi, all’indirizzo di Roberto Perrotta la Rete dei Beni Comuni ha rivolto alcune considerazioni che, di seguito, sono riportate in estratto dalla nota stampa inviata ai giornali.
«Noi siamo pronti oggi stesso a lavorare gratis per la nostra comunità. Non vogliamo nulla in cambio se non la soddisfazione di contribuire a migliorare le cose. Così, con lo stesso spirito costruttivo, proprio qualche settimana fa abbiamo presentato una proposta di sgravi fiscali e aiuti economici a famiglie e imprese (come la restituzione dei canoni idrici pagati ingiustamente). Ennesima proposta ignorata perché evidentemente chi decide oggi dei conti pubblici ha altre intenzioni. Quando si è trattato di votare o sostenere cose giuste non ci siamo mai tirati indietro. Purché si si tratti di cose fatte bene come la transazione sul terreno di fianco la scuola elementare elaborata da Tonino Cassano o la proposta di istituzione di un fondo per l’emergenza fatta di recente dal consigliere Grupillo».
«[…] ci dispiace che il Sindaco oltre alla critica non abbia mai voluto risponderci nel merito, spostando sempre l’attenzione su altro. Come ad esempio sui debiti fuori bilancio che lui ha fatto solo nel 2019 sull’idrico; sul mancato rispetto delle percentuali stabilite con atto di indirizzo dal Consiglio Comunale per le transazioni; oppure sul finanziamento spostato dalla scuola di Baracche alla scuola di Sant’Agata in assenza di autorizzazione del Ministero. Sono tutte scelte amministrative e somme che peseranno non poco sulle spalle dei cittadini. Se c’è qualcuno poi che cerca di nascondere le proprie inefficienze dietro l’attuale emergenza non siamo di certo noi. Non siamo noi che ci nascondiamo dietro ordinanze perché magari ad inizio anno le scuole ancora non erano pronte o perché oggi non si è più in grado di tracciare i contagi. Qualcosa evidentemente non ha funzionato e continua a non funzionare».
«[…] osservazioni mosse dalla Corte dei Conti ai bilanci del 2015, 2016 e 2017. Dov’era all’epoca il Sindaco Perrotta? Se non ricordiamo male, dopo aver perso le elezioni, lui e i suoi soci, hanno svolto il ruolo di minoranza o almeno avrebbero dovuto. Allora una domanda sorge spontanea: perché non hanno evidenziato a suo tempo le cose che non andavano nei bilanci? Forse erano troppo impegnati a riprogettare la propria candidatura, a non presentarsi ai consigli per non dover sempre dare giustificazioni ai cittadini, sottovalutando il ruolo di consiglieri di opposizione affidatogli col voto. Non siamo noi a dover rispondere alla Corte dei Conti, ma l’amministrazione. Sono loro ad essersi ridotti alla fine. Per quanto ci riguarda invieremo alla Corte dei Conti una risposta parallela, evidenziando criticità ed elementi poco attendibili indicati nella loro risposta. Svolgeremo il nostro ruolo di forza di opposizione fino in fondo e nell’interesse della città».
«[…] ciò che stupisce è la cattiveria con la quale ogni volta vengono fatte alcune critiche. Si nota lo sforzo e il tentativo maldestro di gettare fango sul nostro operato. Di delegittimare il ruolo della minoranza».
