Paola – Il dramma di Francesco Aloia: effrazione in casa mentre era in comune

Nel corso del Consiglio Comunale della Città di Paola, appena concluso nell’aula Lo Giudice del Sant’Agostino (clicca per lo streaming video), il capogruppo dell’Italia del Meridione – Francesco Aloia – ha condiviso un’esperienza traumatica che lo ha visto, suo malgrado, nel ruolo di vittima.

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Vittima di un’effrazione in casa propria, nel corso della scorsa settimana, a lui è stata espressa solidarietà da parte di tutti coloro che sono intervenuti in apertura dei lavori, tra i quali il sindaco Roberto Perrotta, che ha preannunciato contromisure nei confronti della criminalità primariamente basate sull’incremento dei sistemi di videosorveglianza.

Tra coloro che hanno chiuso il giro che ha preceduto la discussione “tecnica” sui punti all’O.d.g., l’avvocato Francesco Giglio ha fatto il suo esordio nella veste di portacolori RBC, mostrando all’impatto una stoffa da veterano. Subentrato a Giuliana Cassano, dimissionaria come lo fu – prima di lei – Enzo Limardi, e sospinto dalla decisione di Salvatore Mantuano, che lo precedeva tra i “primi non eletti” della lista, Francesco Giglio si è detto grato della fiducia accordatagli, manifestando l’intenzione di assumere un assetto collaborativo su tutte le tematiche che abbiano alla base giustizia ed equità sociale.

Quindi è iniziato il Consiglio Comunale vero e proprio, quello su tematiche nevralgiche che vanno a toccare le tasche e il futuro della Città, il Bilancio nella sua versione “debitoria”.

A prendere per prima la parola è stata la Segretaria, Virginia Milano, che ha esposto la proposta dell’amministrazione comunale, bocciata sonoramente da Anna Anselmucci e dallo stesso Giglio, succedutisi nei primi interventi. L’esordiente RBC, carte alla mano, ha chiesto direttamente all’attuale detentore della delega al Bilancio, il sindaco Roberto Perrotta, di rispondere alla contestazione delle scelte compiute. Colpito dalla considerazione espressa sulla procedura di assegnazione del “Covid Hotel” al Villaggio Camping Bahja, il consigliere Pino D’Andrea ha replicato al neo subentrato della minoranza, ringraziando «cento volte» l’imprenditore che ha reso disponibile la convenzione. Facendo riferimento ad una sorta di macchina del fango in moto contro le scelte dell’amministrazione, l’esponente socialista ha replicato ad un appunto mosso anche dalla Anselmucci, affermando che gli attuali debiti fuori bilancio hanno radici in sentenze e pignoramenti. “Se avete dubbi andate in Procura e fate le vostre buone e belle denunce”. Quindi l’intervento di Aloia, che facendo leva sulla riunione della Commissione Bilancio, avvenuta proprio nel giorno della violazione subita, ha spiegato le ragioni della sua fiducia sul lavoro portato in aula, dichiarandosi pronto a votare ogni cosa. Sulla stessa lunghezza d’onda l’intervento del capogruppo di “Centro Democratico & Un’Idea per la Città”, José Grupillo, anch’egli propenso ad appoggiare le scelte dell’amministrazione, rigettando ogni riferimento a termini inappropriati come, ad esempio, “cambiali” usato dal neo entrato Giglio. Un termine – secondo Grupillo – ormai desueto e presumibilmente fuorviante rispetto alle scelte compiute da chi, al momento, sta pagando sentenze. Su questo argomento, molto dettagliato, è stato l’ex sindaco Basilio Ferrari che – spolverando il manto dei giorni migliori – ha formulato le sue contestazioni alla segretaria comunale, unico riferimento “riconoscibile” nel merito del Bilancio (oltre ovviamente al sindaco Roberto Perrotta), perché gli altri responsabili settoriali del municipio, poco prima dell’adunanza, hanno dato forfait.

Chiusa la fase argomentativa si è passati alla dichiarazione di voto, con l’intervento d’apertura toccato nuovamente a Francesco Giglio, che declinando gli inviti a rivolgersi alla Procura della Repubblica (formulatigli da Pino D’Andrea), ha enfatizzato il ruolo dell’aula consiliare, luogo deputato a risolvere ogni conflitto politico-amministrativo. Quindi ha espresso il suo voto negativo. Diversa la posizione di Antonio Logatto, che data l’impossibilità ad esprimersi compiutamente in materia (perché, data la sua professione in ambito sanitario, non ha avuto il tempo di studiare le carte), ha preferito astenersi, dichiarandosi però favorevole ad una proposta precedente di Josè Grupillo, consistente nell’istituzione di un fondo di solidarietà per l’emergenza sanitaria in corso. Più determinata la posizione di Progetto Democratico, con Falbo e Anselmucci totalmente contrari alla proposta dell’amministrazione. A quest’ultima s’è poi rivolto Graziano Di Natale, il quale – a nome del PD – ha biasimato la minoranza per le critiche rivolte ad uno strumento nel quale invece lui crede molto, chiudendo il suo intervento con una battuta sarcastica nei confronti di Francesco Giglio, “troppo preparato” per essere un esordiente. Dopo aver sparso dubbi sulle “performances” dei suoi avversari, Di Natale ha quindi reiterato il suo favore all’azione amministrativa e, benché la Donato ne avesse fatto richiesta (non soddisfatta proprio perché la dichiarazione di voto l’ha fatta Di Natale a nome del gruppo di cui lei è capogruppo), la parola è passata infine al sindaco Roberto Perrotta. Facendo leva sui suoi 27 anni “di Comune”, il primo cittadino ha elogiato il lavoro svolto dai responsabili settoriali e, in special modo, dalla segretaria comunale, nel rappresentarlo fiduciariamente con gli atti del suo assessorato al Bilancio. Un ambito gestito sulla scorta della sua esperienza “professionale” (27 anni), col supporto della preparazione tecnica di personale qualificato, in grado di assolvere alle criticità con spirito costruttivo e coscienzioso. Rispedite al mittente quindi le accuse formulate da Ferrari, alla Anselmucci ha ricordato i suoi trascorsi al vertice dell’Ufficio Ragioneria del Comune, nel corso di periodi in cui erano ben altri i bilanci che avrebbero potuto far sorgere dubbi. Confidando appieno in quanto predisposto, il sindaco ha quindi concluso il giro degli interventi odierni, con il Consiglio Comunale che a maggioranza ha deliberato ciò che s’era posto di approvare all’Ordine del Giorno.

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