roberto perrotta

Paola – Dal Comune replica alla stampa: «nessun tentennamento»

Nota diramata dal Comune di Paola

In riferimento a recenti considerazioni, apparse a mezzo stampa relativamente alle procedure attuate dall’Ente nella fase di gestione post-dissesto, è opportuno precisare, poiché trattasi di conti pubblici rispetto ai quali la trasparenza e la puntualità sono d’obbligo, che nessun tentennamento di sorta ha condizionato l’azione amministrativa messa in campo dall’Esecutivo e dagli Uffici preposti per gestire gli 8,5milioni di euro derivanti dalla chiusura del dissesto.

Anzi, malgrado l’entità e la gravosità dell’operazione, ad oggi risulta essere molto avanzata la fase relativa ai 2,1milioni di euro accantonati dall’Organo Straordinario di Liquidazione (Osl), per pagare i creditori che non avevano accettato le proposte transattive  avanzate, in prima istanza, dai commissari liquidatori.

Si precisa che sono stati emessi mandati di pagamento per euro 626.184,94 e sono in attesa di essere liquidate ulteriori posizioni per euro 327.668,59, mentre la differenza pari ad euro 1.054.570,99 è in lavorazione presso gli uffici dell’Ente. In questa fase si è seguito pedissequamente l’indirizzo che l’Esecutivo ha fornito con deliberazione di giunta comunale n.229 del dicembre 2019, laddove si è disposto che gli uffici provvedessero: «alla definizione delle posizioni debitorie afferenti ai soggetti per i quali l’O.S.L. ha trasferito, con vincolo di impiego, la somma complessiva di euro 2.008.424,52 per accantonamenti creditori vari, anche attraverso azioni di definizione bonaria, quindi transazioni, con i predetti soggetti, in tale senso valutando di proporre, a saldo e stralcio di ogni pretesa creditoria, una ulteriore somma, oltre quella accantonata, non superiore al 50% del credito residuo (fatte salve particolari situazioni per le quali si motiverà una maggiore percentuale di transazione), attingendo ai fondi delle ulteriori disponibilità finanziarie trasferite e lasciate nelle disponibilità di questo Ente, anche per lo scopo, e pari ad euro € 6.498.435,78». Per quanto riguarda i restanti 6,4 milioni di euro, la questione è più complessa. Si tratta di somme che si sarebbero dovute restituire al Ministero, diminuendo il debito contratto per il dissesto. Tuttavia, con deliberazione di Giunta Comunale n.136 di Luglio 2019, il Comune ha chiesto di poterle trattenere per due finalità: chiudere i debiti del dissesto ed, eventualmente, utilizzarle per debiti contratti dall’Ente successivamente al periodo di gestione del dissesto. Il Ministero ha autorizzato il trattenimento delle somme precisando, in seconda battuta, che si sarebbero potute utilizzare solo per i debiti che geneticamente afferivano al periodo del dissesto, escludendo dunque la richiesta del Comune di utilizzarli per la massa debitoria contratta successivamente. Rispetto all’utilizzo dei 6,4 milioni di euro, l’attività del Comune è improntata alla prudenza, perché si tratta di somme da gestire mediante nuove attività istruttorie, che richiedono competenza, professionalità e precisione, proprie di un Ufficio “ad hoc”. Malgrado l’entità del lavoro da svolgere, i settori “Contenzioso” e “Ragioneria”, di concerto all’Ufficio del Segretario Generale, hanno compiuto, fino ad ora, ogni sforzo per seguire gli indirizzi stabiliti con la deliberazione di giunta n.229 del dicembre 2019, dove sono stati fissati criteri ben precisi. Ora, avviata l’attività secondo gli indirizzi impartiti e nel pieno rispetto delle regole contabili, l’Amministrazione sta pensando ad ulteriori misure organizzative per il completamento delle operazioni in tempi celeri.

Sempre a mezzo stampa è stato poi fatto riferimento al ricorso, da parte dell’Amministrazione Comunale, all’anticipazione di liquidità richiesta dal Comune nel mese di giugno sulla base del disposto normativo di cui al D.L. 34/2020 (“Misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia, nonché di politiche sociali connesse all’emergenza epidemiologica da Covid”). Ebbene, anche in questo caso si è parlato di presunti ritardi nell’utilizzo dei fondi. Pure per questa circostanza, è necessario puntualizzare che nessuna inerzia ha caratterizzato l’attività degli uffici che, anzi, hanno provveduto ad emettere mandati per 4milioni e 300mila euro circa, a fronte di 4milioni e 900 mila concessi, le uniche posizioni debitorie non pagate, sono quelle per cui sussistono problemi fiscali o contenziosi pendenti.

Riguardo invece la tematica dei maggiori trasferimenti ottenuti dal Comune di Paola per l’anno 2020, si precisa che trattasi di somme finalizzate a far fronte all’emergenza sanitaria, ovvero destinate a coprire il minor gettito tributario dovuto alla pandemia ed a spese sanitarie.

Infine c’è da precisare che il Bilancio di previsione di quest’anno, a differenza degli anni 2018 e 2019, è stato chiuso in pareggio diminuendo la previsione di entrata relativa ad accertamenti Imu anni pregressi, voce di entrata considerata di difficile esazione anche da parte degli organi di controllo.

Quindi un Bilancio con tagli alle spese e minori previsioni di entrata, al netto dei trasferimenti Covid. Pertanto un’azione amministrativa trasparente, nell’esclusivo perseguimento dell’interesse pubblico e senza  alcun tentennamento.

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