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Paola – Sant’Agata “affonda” e le contrade si coprono di smottamenti

La potenza delle immagini è più forte di qualsiasi cronaca, perché con neutralità mette in chiaro situazioni “oggettive”, sotto gli occhi di tutti, sulla pelle che ciascuno cerca di salvare come prima cosa.

Ormai chiunque sia dotato di un cellulare, è in grado di trasmettere contenuti multimediali vicinissimi alla qualità di video e fotocamere professionali, testimoniando fenomeni che poi i social network veicolano con la stessa efficacia della freccia che, nella celebre “Bocca di Rosa” di Fabrizio De Andrè, vola veloce senza poter più essere fermata.

E allora, da stamattina presto, sui profili dei residenti paolani attivi sui vari canali digitali, i danni causati dal maltempo degli ultimi giorni, hanno preso consistenza tangibile, mettendo in luce una situazione disarmante, alla quale solo pochi solerti operai hanno cercato di mettere mano, con anche successi “discreti” la dove il pericolo era più elevato.

Così è stato ad esempio dalle parti della “Pilusella” dove, lungo il crinale che fiancheggia a nord la SS107, c’è un’unica strada che collega i diversi complessi abitati al centro urbano, una via che stamane è stata interrotta da un piccolo movimento franoso che ha praticamente occupato l’intera carreggiata. Come in altre occasioni, anche in questo caso risolutivo è stato il solerte intervento di una squadra di operai che, coi mezzi della ditta “F.B.R.”, ha consentito il ripristino della viabilità in tempi rapidi.

Ma per interventi andati a buon fine, ce ne sono altrettanti che forse sarebbe stato opportuno effettuare in tempi migliori, quando era possibile liberare il letto e gli argini dei tanti fiumi che da monte scendono a valle, oppure quando si è compreso che lungo la strada che “abbraccia” il Santuario di San Francesco, qualcosa stava muovendosi in maniera preoccupante.

Ma così non è stato, e a Sant’Agata – in special  modo nella zona attraversata dal torrente “Melissa” – la portata di fango e detriti s’è palesata in tutta la sua dirompente prepotenza tra gli interstizi che separano le case e le tante attività presenti, arrivando a due passi dal mare e causando finanche la chiusura di alcune vie d’accesso al cosiddetto “waterfront”.

Ma, come detto in premessa, forse è più opportuno far parlare le immagini (oltre le quali c’è anche un video “datato 2014”, che documenta una situazione rimasta tale e quale nel corso degli anni).

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