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Paola: benché promesso, città ancora senza Centro Vaccinale. Rbc incalza

Nota diramata dal movimento politico-culturale “Rete dei Beni Comuni” (Rbc), rappresentato nel Consiglio Comunale di Paola dal capogruppo Francesco Giglio.

La Rete dei Beni Comuni dopo aver sollecitato il 22 marzo l’accreditamento del polo di Paola quale centro territoriale vaccinale, preso atto che nonostante gli annunci sulla stampa ad oggi ciò non è ancora avvenuto, ha nuovamente chiesto alla Protezione Civile e all’ASP di Cosenza di adottare i conseguenti provvedimenti per inserire Paola nella piattaforma di prenotazione.

L’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza avrebbe da tempo inoltrato la richiesta alla Protezione Civile per validare l’inserimento del polo vaccinale ubicato presso il Palatenda in via S. Agata, ma sino al 2 aprile, gli unici centri vaccinali presso i quali era possibile effettuare la prenotazione nel comprensorio del tirreno-cosentino risultavano: Praia a Mare, Cetraro e Amantea.

Il centro vaccinale di Paola, indipendentemente dalla disponibilità delle dosi di vaccino da inoculare, non figura quindi tra le opzioni disponibili per effettuare la prenotazione, dovendo molti soggetti fragili residenti a Paola e nei comuni limitrofi prenotare Praia a Mare, Cetraro e Amantea, o peggio in comuni della fascia jonica e addirittura fuori provincia.

Riteniamo che, dopo una prima fase in cui era stata individuata una sede inadeguata presso la ex scuola elementare di Tenimento, il centro attualmente allestito a Paola abbia tutte le caratteristiche richieste ai fini dell’accreditamento nella piattaforma, evitando così ad un numero considerevole di persone fragili di spostarsi con tutti i rischi e le difficoltà connesse non solo dal nostro Comune, ma anche da Fuscaldo, San Lucido, Falconara Albanese e comuni limitrofi.

La Rete dei beni Comuni ha chiesto agli uffici preposti di deliberare immediatamente l’accreditamento del polo vaccinale di Paola nella piattaforma per l’effettuazione delle prenotazioni ed al contempo qualora ci siano stati ritardi dell’iter di individuare e comunicare le cause e le singole responsabilità.

Con le dovute forniture e l’attivazione delle prenotazioni, preso atto della disponibilità dei medici di famiglia, a Paola si potrebbero vaccinare oltre 700 persone al giorno.

Dallo scorso mese di dicembre il nostro gruppo consiliare ha proposto di realizzare una task force con il coinvolgimento diretto dei medici di famiglia, per questo accogliamo con favore l’indicazione del loro rappresentante, Dott. Carlo Gravina, che ne sollecita il coinvolgimento attivo sin dalla fase organizzativa della campagna vaccinale.

Per il raggiungimento dello scopo comune è indispensabile che il Sindaco, in qualità di autorità sanitaria locale, raccolga la disponibilità dei medici di base ed esiga dall’ASP l’attivazione di tutti gli strumenti utili a vaccinare il più alto numero di persone in minor tempo.

Infatti, nonostante l’encomiabile sforzo dei volontari ed in particolare della Croce Rossa, a cui va il nostro plauso per il disbrigo delle pratiche amministrative e per l’assistenza prestata alle persone fragili prima e dopo l’inoculazione, l’indispensabile apporto dei medici di base è fondamentale affinché si riducano sensibilmente i tempi della vaccinazione.

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