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Paola – «Imposponibile»: la Milano boccia inversione e i dinataliani escono

Su richiesta di Giovanni Politano, capogruppo nella maggioranza a sostegno di Roberto Perrotta, il Consiglio Comunale è stato chiamato ad esprimersi sulla possibilità di invertire i punti all’ordine del giorno che si sarebbero dovuti discutere nel corso dell’assise odierna.

Nella fattispecie si sarebbero dovuti scambiare di posto, nella discussione, il punto relativo alla “Presa d’atto delle dimissioni del Presidente del Consiglio Comunale, sig.ra Barbara Sciammarella” e quello vertente la “Variante del Piano Comunale di Spiaggia adottato con deliberazione del Consiglio Comunale n.5 del 16.02.2018 a seguito di prescrizioni impartite dalla Capitaneria di Porto di Vibo Valentia e Regione Calabria”.

L’inversione richiesta dai dinataliani

La richiesta del consigliere socialista voleva rappresentare senz’altro un assist al PD che, con la capogruppo Chiara Donato, ha successivamente chiarito di essere presente solo per votare il Piano Spiaggia («un punto importante per questa città e che serve per l’interesse generale di Paola e non per interessamenti diversi») ma di non avere alcuna intenzione di partecipare ai lavori per eleggere il successore dell’ex presidente Sciammarella («non parteciperemo perché non vogliamo confondere la nostra linearità con quanti credono che l’etica in politica non sia un valore»).

Tuttavia, dalle parti della minoranza, l’ex candidato a sindaco Pino Falbo ha immediatamente sollevato dubbi rispetto a tale richiesta, “girando” il quesito alla Segretaria Comunale (dott.ssa Virginia Milano), che sollecitata sul tema relativo all’opportunità di procedere ad un atto formale del Consiglio senza che fosse preliminarmente costituito l’Ufficio di Presidenza, ha risposto – dopo una breve pausa per le opportune verifiche – che nessun adempimento può essere adottato dall’aula se prima non s’è affrontato il nodo della presidenza («adempimento “imposponibile”».

Questo pronunciamento ha fatto saltare dalla sedia l’avvocato Graziano Di Natale, che benché ora sia nella sua veste di consigliere comunale “semplice” (la capogruppo è Chiara Donato), ha replicato alla garante amministrativa dell’ente, proponendo una lettura “meno letterale” della norma, anzi, proponendo una vera e propria interpretazione riguardo al fatto che il presidente debba sì essere eletto al primo consiglio comunale utile dopo le dimissioni del predecessore, ma che questa nomina possa essere posticipata rispetto ad altri punti da discutere all’ODG.

Una forzatura che la dott.ssa Milano non ha consentito, ritenendo preliminare ad ogni discussione l’istituzione dell’Ufficio di Presidenza.

La reazione dei dinataliani (ai quali bisogna adesso sottrarre i consiglieri Giovanni Politano e Stefania Mirafiori) è stata quella di andare via insieme a tutta la minoranza, facendo venir meno il numero legale e quindi – di fatto – facendo saltare la seduta alla quale si erano presentati, in una folta delegazione nel pubblico, i gestori degli stabilimenti balneari che da anni attendono un codice di riferimento per meglio svolgere la propria attività.

Anche l’elezione del Presidente del Consiglio, a questo punto, è rinviata a data da destinarsi.

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