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Affidamenti a “congiunti di giunta”, demolizioni ed eliporto: Rbc chiede lumi

Di seguito la nota del movimento politico-culturale “Rete dei Beni Comuni” (Rbc), rappresentato nel Consiglio Comunale di Paola dall’avv. Francesco Giglio.

Guai a chi regge e mal regge”. Mai parole pronunciate da Francesco di Paola furono più profetiche di queste. Francesco fu un uomo, diventato santo, che ha saputo combattere le insidie e i prepotenti del suo tempo… sovrani, funzionari del regno ed esattori delle tasse che vessavano il popolo con sempre maggiori richieste di pagamento. Un popolo condotto alla fame, agli stenti, con uomini di potere sempre più oziosi e insistenti nelle loro richieste. Era il1447 quando San Francesco mise per iscritto questa frase in una lettera indirizzata all’amico Simone Alimena, poche parole ma nel cui significato è racchiuso tutto il mal contento e l’opposizione del tempo, una precisa descrizione delle condizioni della sua terra.

Oggi non abbiamo più re e principi, ma politici democraticamente eletti da quella stessa cittadinanza che dovrebbero servire. Tuttavia, in questi anni, come attuale forza di opposizione, ci siamo trovati a dover denunciare pubblicamente e affrontare con determinazione una serie di questioni. Avremmo preferito occuparci esclusivamente della risoluzione dei problemi che interessano tutti i giorni i cittadini di Paola, invece siamo stati costretti a porre rimedio e far emergere i disastri prodotti dal “metodo Perrotta”.

Il risultato è che la città, in tutto questo tempo, ha perso ulteriori 5 anni, risorse e mancato diverse occasioni per ritornare a crescere. Ecco perché le parole di Francesco risultano così attuali anche ai giorni nostri.

Ad esempio, di recente, la stampa ha dato ampio risalto all’ipotesi della realizzazione di un eliporto nell’area mercatale da parte di privati a cui la stessa sarebbe stata affidata – ed il condizionale è d’obbligo – dall’amministrazione comunale o perlomeno di quello che ne resta. Tutto ciò è avvenuto dopo che un’altra società, un anno e mezzo fa circa, aveva regolarmente partecipato ad un bando e si era aggiudicata l’uso dell’area per realizzare uno spazio fieristico, per eventi culturali, con tanto di progetto per la produzione di energia pulita a vantaggio della città. Per poter procedere dunque con l’ipotesi dell’eliporto, qualche mese fa, è stato deliberato dalla giunta un atto di indirizzo affinché il Comune ritornasse in possesso dell’area, di fatto sostituendosi a quanto fino a quel tempo condotto dal responsabile dell’Ufficio tecnico. E mentre al sindaco Perrotta veniva notificato un ricorso al TAR da parte della prima società che aveva partecipato al bando, proprio alla luce di questo atto di indirizzo ritenuto evidentemente dalla stessa ingiusto, intanto si avviava una campagna pubblicitaria con tanto di messaggi subliminali sul fantomatico eliporto. Un po’ come la storia del porto dei Normanni, che ritorna prepotentemente ad ogni vigilia di campagna elettorale di Perrotta. Ad ogni modo, abbiamo cercato sull’albo pretorio notizie in merito alla seconda aggiudicazione da parte della nuova società sull’utilizzo dell’area mercatale, in linea con quanto previsto dal vigente regolamento sull’affidamento dei beni comunali, ma sembra proprio che – ad oggi – nulla sia stato pubblicato in.

Intanto l’area mercatale continua ad essere utilizzata dall’amministrazione Perrotta come discarica a cielo aperto e vista l’intersezione con due ferrovie, l’adiacenza con un futuro centro sportivo (il cui progetto è stato già approvato), nonché la vicinanza con il demanio marittimo, difficilmente potrà servire alla causa. Intanto, però, abbiamo ritenuto essenziale avviare una raccolta firme coinvolgendo tutti i cittadini della zona, considerato che le aree circostanti sono state classificate dal nuovo PSC come residenziali e che quindi mal si concilierebbero con il traffico e i rumori prodotti da un eliporto. Ci verrebbe da dire… il metodo Perrotta ha colpito ancora. Tutto fumo e zero sostanza.

 

 

Passando ora ad un’altra questione a questa collegata, proprio dall’albo pretorio abbiamo appreso che una strada è stata realizzata con affidamento diretto che, per l’urgenza della procedura (motivata con la necessità di collegare l’ospedale al luogo di atterraggio dell’elisoccorso, particolare non da poco), è stata firmata dalla Segretaria generale. Poi il titolare dell’U.T.C., al suo rientro, si è reso conto che servivano altri lavori urgenti e il costo dell’opera è aumentato così del 40%. C’era sempre fretta di realizzare il collegamento ospedale-area mercatale per l’elisoccorso. Nel frattempo, con una astrusa procedura, veniva invece approvato il progetto che prevedeva l’abbattimento di un fabbricato nei pressi dell’Ospedale con tanto di appropriazione del terreno, sempre perché – anche questa volta -c’era fretta di realizzare un piazzale per l’elisoccorso. Avranno cambiato idea, non più all’ex area mercatale, oppure Paola avrà due elisuperfici? Pare anche che si siano dimenticati di pubblicare gli atti di selezione ed affidamento dei lavori e, infine, per la variazione di bilancio (fatta proprio per questo progetto) si aspetta un consiglio comunale per la ratifica, in modo tale da saperne di più.

Tornando al primo eliporto (che ospiterebbe anche l’elisoccorso), probabilmente la procedura è stata talmente veloce che non è dato sapere se sia conforme allo specifico regolamento comunale, almeno nell’albo non risulta pubblicato nulla. Come da prassi sempre più ricorrente, può darsi che gli atti verranno pubblicati in ritardo, come la determinazione di affidamento di un incarico ad un professionista (marito di un assessore in carica) comparso dopo 109 gironi, chissà se anche per l’imbarazzo, su cui si pone almeno la questione morale. Che confusione!

Mettere la parola fine al metodo Perrotta resta l’unico atto da compiere per salvare la nostra città ed evitare che con la permanenza di questa fallimentare amministrazione Paola subisca danni irreparabili.

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