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Paola – I lavori al rudere dell’Ospedale sono in anticipo sui soldi? C’è altro?

Lettera di un lettore

Alla C.A. di questa pregiatissima Redazione

Lieto per la nomina assessorile del cav. Antonio Penna, delegato – tra le altre cose – al Bilancio dell’Ente amministrato dall’avv. Roberto Perrotta, all’attenzione della ricostituita giunta vorrei sottoporre una questione che, da paolano, ha gratificato il mio sguardo ma che, da cittadino, ha iniziato a farmi prudere le tasche.

Senza particolari premesse, vorrei congratularmi con l’esecutivo per la demolizione del rudere sito lungo la via d’accesso al Pronto Soccorso dell’Ospedale. Un’opera fondamentale, che prefigura migliorie nei servizi resi dal Nosocomio, innanzitutto sul piano del parcheggio, poi – forse – anche per ciò che riguarda le possibilità di atterraggio e decollo dell’eliambulanza. Punto per il paolano.

A capo per il cittadino: dal deliberato amministrativo n. 160 del 23.09.2021, prendo atto  che il costo dell’intera opera è di € 55.591,16, la maggior parte dei quali (€ 47.564,50) provenienti dal contributo di cui al DPCM del 17/07/2020 (annualità 2022). Considerato ciò, viene da chiedersi se quanto realizzato nel 2021 (l’anno in corso) sia realmente ciò che è possibile fare con gli € 8.026,66 a disposizione nel capitolo di spesa del corrente esercizio di Bilancio comunale. Questo perché – ed è anche il motivo di questa sortita “pubblica” – sulla pagina ufficiale con cui l’amministrazione comunale interagisce su Facebook, ho letto che la demolizione è stata “ultimata” e che lunedì (8 novembre 2021) «riprenderanno i lavori per la realizzazione di un’ulteriore area a servizio del nosocomio San Francesco».

Davvero “tanta roba” per poco più di 8mila euro spicci.

Solleticato dall’opportunità di conoscere una ditta capace di siffatte realizzazioni ad un così basso costo, ho cercato, sull’Albo Pretorio online del Comune di Paola, un documento che attestasse l’affidamento dei lavori in questione. Probabilmente per una mancanza del tutto personale, magari estesa a qualche amico cui ho chiesto di verificare se la mia fosse soltanto incapacità, devo dire con sconcerto di non aver trovato nessun atto in grado di aiutarmi nell’impresa. Ad oggi confesso di non saper dire chi siano quei solerti lavoratori che con poco più di 8mila euro ti demoliscono un rudere, completano il piano di riuso dei materiali di risulta (ai sensi della normativa vigente) ed infine, da dopodomani, riprendono addirittura a lavorare per realizzare un’ulteriore area a servizio del nosocomio San Francesco.

Peccato. Ma non tutto sembra perduto. A quanto pare basterà girare la pagina del calendario nella notte tra il 31 Dicembre e l’1 Gennaio, quando la magia dell’anno nuovo dovrebbe concretizzarsi in tutte le ulteriori opere (e dovrebbero essere davvero tante) possibili con i restanti € 47.564,50 che il Comune avrà a disposizione per pagare i lavori.

Tant’è che il progetto approvato in giunta reca espressamente questo titolo: “D.P.C.M. 17 luglio 2020 – Riqualificazione area ingresso Ospedale mediante demolizione di un fabbricato fatiscente e realizzazione area parcheggio – ANNO 2022”.

Anno 2022. A meno che non si stia lavorando “in debito”.

Inoltre viene da chiedersi se l’Ente abbia proceduto all’esproprio del rudere, perché dalla proposta dell’assessore Romito non si evince chiaramente questo dato, così come non è menzionato alcun indennizzo ai proprietari ed eredi del manufatto demolito, i quali non hanno comunque dato riscontro all’ordinanza con cui gli era stato imposto di mettere in sicurezza l’edificio.

Tutto ciò considerato, ribadisco le mie congratulazioni all’amministrazione comunale per quanto fatto vedere, sia sul piano dell’operatività, sia sul piano della coesione nel raggiungimento degli obiettivi preposti, stavolta talmente intensa da aver addirittura – apparentemente – precorso i tempi stessi del progetto condiviso (a meno che gli “anticipi dei lavori”, così come i “ritardi dei lavori”, non costituiscano materia da dover approfondire altrove).

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