Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso dei tre esponenti del PD paolano che, in forza della loro rappresentatività consiliare (e a proprie spese), hanno adito le vie legali contro la procedura che ha portato all’elezione dell’attuale Presidente del Consiglio Comunale di Paola.
Un pronunciamento importante, che rispedisce al Tar la controversia tra le parti, prescrivendo una rapida conclusione della faccenda che, sul piano istituzionale, sta comunque condizionando in negativo la percezione (già disastrata) dell’attuale amministrazione comunale guidata da Roberto Perrotta.
Questa volta però, ad avere il “coltello dalla parte del manico”, paiono essere proprio i “dinataliani”, perché il disposto del Consiglio di Stato – approfondendo le questioni su cui il Tribunale Amministrativo di Catanzaro non ha inciso – ha espresso perplessità strutturali sull’intero impianto che aveva portato i referenti del Sant’Agostino a gioire e a brindare per il risultato (parziale) ottenuto.
Quindi, per quanto riguarda la parte sinora archiviata malamente per il Comune, la prima tranche di soldi spesi in avvocati (denari della collettività) è andata completamente in fumo e, forse, anche l’elezione della stimata Maria Pia Serranò, suo malgrado tirata in un carnaio da ascrivere esclusivamente all’erosione dei rapporti interni ad una coalizione di cui lei neanche faceva parte.
Perseverando nella propria determinazione, gli attuali e minoritari gestori della cosa pubblica cittadina, hanno subito un duro colpo proveniente da Roma, dove la sussistenza degli elementi utili a mettere in discussione la linearità delle operazioni svolte nell’aula “Lo Giudice”, è stata completamente smantellata e rispedita ai giudici catanzaresi che stavolta dovranno valutare più attentamente la questione.
Adesso però ci sarebbe da spiegare “l’investimento” che il Comune di Paola, con delibera di giunta, ha autorizzato per ingaggiare un legale col quale adire un’azione contro i ricorrenti del PD che, dopo aver affrontato il grado di giudizio del Tar, sono stati accusati dall’esecutivo (e probabilmente anche dalla inesistente maggioranza alla guida del Sant’Agostino) di aver prodotto atti non conformi alle dinamiche consiliari che hanno portato all’elezione della Presidente. Soldi pubblici che andranno a rimpinguare il conto in banca di un avvocato chiamato, a quanto pare, per una “causa persa” già in partenza.
La notizia odierna, comunque, riguarda l’accoglimento – da parte del Consiglio di Stato – del ricorso presentato da Graziano Di Natale, Barbara Sciammarella e Chiara Donato, e in tal senso sono da ritenersi utili le parole proprio del rappresentante più in vista del gruppo, l’ex consigliere regionale.
«Il Consiglio di Stato ci da ragione – ha scritto su Facebook Graziano Di Natale – annullata l’ordinanza del Tar Calabria sull’elezione del Presidente del Consiglio Comunale di Paola. È la vittoria di una Città che non si piega alla prepotenza. Ci sono battaglie che si conducono non per occupare una poltrona ma per la promozione della legalità, della democrazia, contro i soprusi e le commistioni di potere. Ci sono vittorie che hanno il sapore del fresco profumo della libertà. Ieri il Consiglio di Stato ha annullato, con rinvio, l’ordinanza del Tar Calabria sulla elezione del Presidente del Consiglio Comunale di Paola. Nulla di personale. Eleggere un presidente del Consiglio Comunale con soli 5 voti su 16 consiglieri assegnati è uno sfregio alle regole della democrazia. Semplice dire che avevamo ragione ma non serve. Sono amareggiato perché è stata minata l’autorevolezza del Consiglio Comunale della mia Città. É uno schiaffo alla storia istituzionale del mio Paese. Con i Consiglieri Comunali Barbara Sciammarella e Chiara Donato abbiamo condotto una battaglia per difendere la nostra Città da chi crede di poter calpestare la libertà di quanti non vogliono rispondere alle logiche del potere. Questa vittoria la dedico ai ragazzi e le ragazze della nostra comunità perché sia d’esempio a quanti credono che, dalle nostre latitudini,sia inutile continuare a lottare per difendere i nostri diritti. Grazie all’avvocato Oreste Morcavallo per aver sostenuto le nostre ragioni. Il resto lo spiegheremo nel corso di una conferenza stampa che convocheremo a breve dove parleremo di questo ma soprattutto del nostro futuro».