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Paola – De Matteis su libertà di stampa e “liberi tutti” da covid: «Attenzione»

Riflettendo su ciò che accade in Russia, dove è stata annullata ogni libertà di stampa, dove non solo i giornalisti, ma anche chi osa esporre un manifesto bianco viene arrestato, mi compiaccio della possibilità di poter esporre le mie idee sui social.

Purtroppo, da sempre, chi fa politica tende ad avversare la stampa libera, comprandola o minacciandola, questo in politica nazionale ma anche nel piccolo di tv o quotidiani locali.

So che ciò che sto per scrivere non sarà gradito a molte persone e in questa particolare circostanza li capisco e li giustifico, quindi ribadisco che la mia è una personale riflessione, che può essere o non essere condivisa.

Il covid e la guerra hanno profondamente modificato la nostra vita, nulla può essere come prima e dovremo cambiare stili di vita e comportamenti.

Mi soffermo sul covid, le mie sono semplici considerazioni, frutto di letture, confronti e di esperienza personale. Il governo, come altri, ha deciso che tutte le normative restrittive vanno abolite, pur in presenza di circa duecento decessi al giorno.

Siamo in piena crisi economica: aziende, piccoli artigiani, commercianti; sono in grandissima difficoltà e purtroppo sull’onda di questa crisi si è costretti ad accettare i morti ed i malati.

Ritorniamo al nostro piccolo: si avvicina la festa di San Francesco, due anni senza cerimonie e silenzi sono stati molto duri per chi è veramente devoto del Santo. Giustamente nel contesto dei riti religiosi, si inseriscono le attività produttive del paese e in quei giorni le piccole attività commerciali riprendono fiato.

Ma, come ho scritto, nulla sarà come prima.

Sento parlare di una grande festa: giostre, bancherelle, spettacoli.

Parliamo di migliaia di persone ammassate che parlano a voce alta, che si pressano sul Corso, tra starnuti colpi di tosse, baci ed abbracci.

Certo, tutto giustificato, l’uomo si distingue anche per la sua socialità.

Penso che mentre per i riti religiosi sarà più facile regolare l’accesso, mantenere le distanze, a costo anche di un minor afflusso di fedeli, nulla potrà impedire gli ammassamenti e tutto il resto.

Oggi, nel mio modesto osservatorio, al di la dei dati ufficiali, vi è un alto numero di positivi. Che fortunatamente in molti casi prende in modo lieve, ma un oncologico, un diabetico, un cardiopatico: come reagirà?

Non sono un esperto, anche se gli esperti televisivi sono andati a tentoni, ma basta il buon senso.

Due anni fa, allorché all’indomani della prima ondata, il sindaco Perrotta – bontà sua – volle ringraziare gli operatori sanitari dal palco, io espressi dubbi che la pandemia fosse finita. Altri, venendo incontro a quello che era il desiderio dei più, si lanciarono in filippiche a favore del “liberi tutti”, spiagge a go-go.

Fui facile profeta, purtroppo.

Ai tanti pazienti che  chiedono il mio parere, ripeto non è finito niente, non abbiamo più i camion con le bare ma se duecento morti al giorno vi sembrano pochi, fate voi.

Basta parlare anche adesso, con chi ha avuto recentemente  il covid, per sapere i sintomi che permangono.

Mi rendo conto che siamo tutti stanchi ed esasperati, che col covid ci dovremo convivere, ma valutate i rischi.

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