Paola – 5mila€ di “spettanze” per il Festival musicale dell’estate scorsa

Cinquemila euro, cifra tonda tonda, a tanto ammontano le “spettanze” distribuite dall’amministrazione “di salute pubblica” (oggi, a parte Alessio Samà, riconvertita completamente in “la nostra Paola”), per liquidare l’impegno profuso da quanti, nel corso della bella stagione dello scorso anno, si sono impegnati a mettere in scena “Come d’Incanto Festival”, iniziativa che ha previsto l’allestimento di più spettacoli dinnanzi alle mura del Sant’Agostino (sede del Comune di Paola).

Per l’opera prestata sono stati retribuiti i coniugi Stillo-Ferrara, referenti dell’associazione culturale da sempre in prima linea su progetti di questa portata, nonché l’ex componente dell’ufficio staff di Roberto Perrotta (licenziatosi anzitempo dal suo ruolo di “portavoce” del sindaco) dott. Emanuele Carnevale, in città noto anche come “tamburino” per via dei ruoli ricoperti nelle segreterie di partiti della sinistra radicale (alle scorse elezioni sceso in campo, come candidato per la “lista dei commercianti”, proprio a sostegno dell’attuale primo cittadino).

Secondo quanto sancito dalla determinazione dirigenziale n.41 dello scorso 20 Aprile, la ripartizione della somma stanziata dall’ente per liquidare i «professionisti interessati nella direzione del progetto (“Come d’Incanto Festival, ndr)», è stata così sancita: «€ 1.000,00, soggetta a ritenuta d’acconto del 20% ai sensi dell’art. 25 del Dpr 600/73, pari ad € 200,00, in favore del Dott. Emanuele Carnevale […] per la redazione del progetto […] € 2.000,00 comprensivo di IVA, in favore della Dott.ssa Giuseppina Maria Ferrara […] per la direzione organizzativa del progetto […] € 2.000,00 comprensivo di IVA, in favore del M° Luigi Stillo […] per la direzione artistica del progetto».

Come si ricorderà, la kermesse è stata occasione per dare un senso spettacolare all’estate paolana, altrimenti assai scarsa di eventi e appuntamenti accattivanti, molto sponsorizzata dall’intera amministrazione che all’epoca vedeva capofila, in qualità di delegata più impegnata, la vicesindaco Marianna Saragò, affiancata dall’assessore Grazia Surace e dall’ex presidente del consiglio comunale, Barbara Sciammarella (di tutte e tre rimane celebre l’iniziativa sui social network consistita nel cambio simultaneo dell’immagine del profilo Facebook, sostituita da una fotografia “con microfono” realizzata proprio sul palco di una delle serate del Festival).

Utilizzando prevalentemente il canale aperto sul social dal comune, vale a dire la pagina “Città di Paola”, la comunicazione dell’evento è stata notevolmente “facilitata”, per non dire veicolata quasi automaticamente dai tanti “mi piace” raccolti su quello spazio virtuale, una vetrina da oltre 10mila like di cui chi ha redatto, curato e diretto il progetto, ha potuto avvantaggiarsi notevolmente (addirittura anche usandola a piacimento, mediante autorizzazioni all’auto-pubblicazione concesse d’imperio dalla vicesindaco). Dei risultati reali ottenuti con il Festival, saranno sicuramente consapevoli i paolani che li avranno senz’altro avvertiti “a pelle” (o meglio, “a orecchio”).

A fronte dello spettacolo offerto, per di più in tempi di emergenza sanitaria, la spesa di 5mila euro (solo per queste tre figure) è stata ritenuta congrua dagli amministratori e dagli uffici.

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