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Paola – «China si pungia escia fora», il Marsiliese non fa sconti a nessuno

Premettendo una doverosa introduzione allo scritto che segue, la prima e l’ultima in merito ai contributi del Marsiliese, si rende nota la ripresa dell’attività di un collaboratore tra i più prolifici e storici del Marsili Notizie.

Nello stile simile a Muhammad Ali, indimenticabile campione di pugilato celebre per il motto “pungi come un’ape, vola come una farfalla”, il Marsiliese torna con il suo fare piccante, ironico, dissacratorio ma mai offensivo. Torna con un’analisi sul momento presente vissuto alle pendici del Santuario, dove imperversa la campagna elettorale per la conquista del Sant’Agostino. Un fenomeno che il Marsiliese inquadra “a modo suo”, offrendo – come sua consuetudine – spunti di riflessione inediti.

La più strana delle campagne elettorali. E non solo perché i simboli politici e partitici sono una piccola percentuale delle 17 liste in campo.

I candidati si sono visti: si sono confrontati almeno due volte. Si sono incontrati ma non si sono scontrati. Hanno preferito dare spazio ai programmi. Hanno pensato, soprattutto, a mettere in rilievo ed evidenza le particolarità delle loro progettualità. Hanno persino evitato le polemiche. Nessun attacco, nessuna frecciatina. Le aspettative di quanti avrebbero preferito risse verbali a scambi di auguri sono state deluse. Ma nelle piazze e soprattutto sui social, e quindi anche sulla stampa, non sono mancati attacchi, anche duri, anche personali.

Il timido candidato Politano apparso cortese e quasi dimesso in Tv, ha trovato verve e grinta nelle piazze ricostruendo le ultime ore antecedenti alla presentazione delle liste.

La candidata Emira Ciodaro, sorniona e serena davanti le telecamere non ha resistito alla possibilità di attaccare dalle colonne de Il Quotidiano attivisti vicini al Sindaco uscente dopo che uno dei suoi candidati di punta lo aveva fatto dal palco.

Il sindaco uscente Roberto Perrotta didattico e quasi predicatore nei confronti televisivi diventa più che pungente e sottolinea tradimenti politici e cambi di casacca.

I due candidati ormai riconosciuti da un po’ tutti come gli outsiders. Alampi e Signorelli, hanno, invece, mantenuto un atteggiamento simile: sia nei confronti diretti, sia sui palchi, sui social e sulla stampa. La loro parola d’ordine sembra essere diventata ormai un refrain: siamo diversi e ve lo vogliamo dimostrare.

Una campagna elettorale appunto strana dove sembrerebbe che i tre “favoriti” cerchino di evitare lo scontro diretto. Una motivazione potrebbe essere il timore. Sì, il timore che l’ultima parola detta dal duellante verbale possa far male.

E se da un lato questo vorrebbe dire che i candidati ben conoscono i loro punti deboli dove temono di poter essere attaccati, dall’altro, e sarebbe il triste rovescio della medaglia, vorrebbe dire che qualcosina che è meglio che non si sappia e che “il competitor” potrebbe dire, esiste.

Si temeva che sarebbe stata una campagna elettorale dai toni aspri e poco eleganti. In realtà i candidati face to face si augurano il meglio a vicenda e si riservano qualche frecciatina per le coalizioni di supporto.

Qualcuno ha “minacciato” di portare le carte in piazza. C’è chi aspetta e chi, invece, teme che su “quelle carte” ci possa anche essere il suo nome.

(Il Marsiliese)

Il Marsiliese

 

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