Con la schiettezza che ne contraddistingue il tratto, Cosmo De Matteis esprime le sue perplessità in merito alla campagna elettorale in svolgimento a Paola. Lo fa da Facebook, con un messaggio indirizzato alla platea di lettori che lo seguono sui social, confermando il piglio che ne ha sempre connotato l’azione, ogni volta diretta verso gli oggetti cui è riferita, senza essere mascherata da filtri o cortesie ipocrite.
Nella fattispecie, l’oggetto della riflessione è imperniato sulla ciclicità delle tematiche propagandistiche, ogni volta impostate sulle stesse note suonate, probabilmente, già a partire dalla nascita di questa Repubblica, di cui soltanto pochi giorni fa è stato festeggiato il 76esimo anniversario.
Problemi annosi e soluzioni stravecchie sono i cavalli di battaglia di ognuno dei candidati in lizza per la fascia tricolore, un disco rotto del quale non si comprendono le ragioni dell’ascolto, che però nella circostanza attuale sono aggravate dall’instaurazione di un clima più pesante rispetto alle altre tornate elettorali, per via del ritorno sulla scena di alcune figure che sembravano essersi dissolte, protagonisti in negativo del periodo più duro che la comunità paolana ha dovuto affrontare: i famigerati anni ’80.
In virtù di questa considerazione, l’esortazione ad un comportamento opposto rispetto alle tendenze modaiole del momento, sembra essere il monito di De Matteis, che forte dell’esperienza maturata a livello amministrativo, mette in guardia gli elettori dalle facili e consunte promesse diffuse a destra e a manca, spronandoli ad un atteggiamento consapevole e responsabile.
Di seguito il testo del post condiviso dal camice bianco, nonché direttore di questa Testata, su Facebook.
Dalla lettura secondo…
Non vi nascondo che mi fa piacere scrivere su Facebook, alcune cose ovvie, ma che purtroppo tendiamo a dimenticare.
Fate un gioco, leggete le promesse, gli impegni, le belle parole di tutti coloro che negli anni scorsi, sono stati amministratori e che oggi vi richiedono il voto. Scoprirete che le stesse identiche promesse, belle o balle, si ripetono da tempo. La più grossa che riguarda dx e sx. Tralasciamo gli anni ‘30/’40 e ‘40/’50, il mega porto.
Per anni ci andavamo a truffare dalle colonne del mai costruito porto. Poi la giunta Ganeri, di cui facevo parte ma contrario, deliberò il mega porto. Si recinta, si spendono diverse centinaia di migliaia di euro ma ecco il flop. Intanto si pagano varie persone, e sparisce la recinzione. Che dire dei vari piani spiaggia? Ormai il paolano per trovare una spiaggia libera, deve recarsi in altri comuni. Si riparla di porto anche dopo la Ganeri, altro flop, ma quanto é stato speso per questo e la da palizzata in quale casa? Solo la recinzione sarebbe costata 16000 euro, anche questa, mi dite dove è finita… Attualità 20 milioni sbandierati dal consigliere di turno che si deve preparare ad altri incarichi, magnifico, ma gli altri 30milioni quale privato li investe?
Nuovo giro nuovo vincitore, ma facciamo una darsena per chi ha una barca o altro mezzo che sistematicamente va a Cetraro. No, buttiamo soldi in recinzioni, progettisti, e tu popolo dormi.
E poi la solita solfa del Santuario, del turismo religioso, ecc… Nel frattempo io ho letto, mi sono informato. Purtroppo in mezzo a persone per bene, sono state candidati personaggi che eufemisticamente, non sono raccomandabili.
Io ho vissuto gli anni ‘80, il periodo più nero di Paola. Un paese vessato incapace di agire, assenti tutti: dalla politica alle forze dell’ordine. Il pizzo che veniva pagato quasi da tutti, ci vollero 17 morti, affinché in una settimana, delle forze speciali fatte da giovani – con i quali ho avuto il piacere di trascorrere qualche serata in pizzeria – riportassero Paola ad essere vivibile.
Dopo tanti anni io sono preoccupato: riflettete, informatevi, la mafia col cappello e la lupara oggi si è modernizzata.