andrea signorelli

Paola – Signorelli (candidato sindaco Rbc/RP): «Idee a misura di turismo»

Le esigenze di uno sviluppo sostenibile legato alle potenzialità del turismo portuale potrebbero essere soddisfatte attraverso la rimodulazione del progetto esistente, prevedendo un’opera marittima dimensionalmente più contenuta, connessa ad un’altra che ne potenzi le capacità infrastrutturali”.

Lo afferma il candidato a sindaco di Rete dei Beni Comuni e Rigeneriamo Paola, Andrea Signorelli.

Di porto turistico a Paola se ne è iniziato a parlare già nel dopoguerra ed in tempi più recenti all’inizio del nuovo millennio. Oggi la sua realizzazione si stima intorno ai 52 milioni di euro, di cui 20 assicurati da finanziamenti pubblici ed i restanti 32 dovrebbero essere messi a disposizione da privati. Ma i fallimenti della Società “Porto dei Normanni” prima e della Società “Marina di San Francesco” successivamente hanno fatto aumentare le perplessità sull’accordo pubblico-privato per la realizzazione dell’opera.

Oltretutto anche l’esperienza dei porti di Amantea a Cetraro sul Tirreno cosentino – non può dirsi felice.

È necessario in ogni caso – sottolinea Andrea Signorelli – ridisegnare in una visione complessiva l’area marittima e pensare al mare come elemento primario del territorio, inteso come comunicazione, storia, cultura e civiltà. Le strutture portuali dovranno assumere un ruolo di “gate”, elemento strategico di accesso ai territori interni”.

Si ricollega a questo discorso anche l’idea progettuale di riqualificazione urbana dell’area dismessa dell’ex deposito locomotive proposta dell’ingegnere Fausto Sorrentino e presentata, qualche mese fa, in Comune dal Consigliere Comunale di Rete dei Beni Comuni, Francesco Giglio. Tale proposta, che già di suo gode di un’ottima dignità progettuale, in quanto realizzabile a prescindere da eventuali opere contigue (porto), ha lo scopo di offrire una nuova polarità alla città di Paola, ponendola al centro della vita, dell’economia e del turismo del Tirreno cosentino. Se poi rafforzata da una più ampia visione tecnica e politica risulterebbe generativa di uno sviluppo economico-sociale degno della nostra Città. Un progetto rimasto nei cassetti del Sant’Agostino!

Oggi la presenza di ampie porzioni di spazi abbandonati all’interno del tessuto urbano genera condizioni di degrado sociale ed ambientale. Il riutilizzo delle aree dismesse all’interno delle nostre città “costituisce una delle strategie di intervento capaci di generare i maggiori vantaggi in termini di sviluppo sostenibile. Con la rigenerazione delle aree dismesse si ottengono, contemporaneamente due importanti benefici: la riqualificazione di aree urbane degradate e nessun ulteriore consumo di suolo vergine”.

La nascita di questo grande polo in connessione con il tessuto urbano circostante – spiega ancora Sorrentino – può ben inserirsi nel solco dell’esperienza di FS Sistemi Urbani, società che fa a capo al Gruppo Ferrovie dello Stato, che ha il mandato di valorizzare i terreni e gli “assets” del gruppo, distribuiti su tutto il territorio nazionale e non più funzionali”.

L’area dell’ex deposito locomotive, totalmente riqualificata e restituita ai cittadini, direttamente collegata con quella deputata ad ospitare una struttura di approdo (porto) e con la presenza nelle immediate vicinanze della stazione ferroviaria, può così diventare un importante volano di crescita per il settore economico-turistico cittadino.

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