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Ed ora la città ha anche la sua giunta.
Sofferta e paritetica a quanto si racconta. Inesperta a quanto si sta vedendo.
L’inesperienza non sempre è positiva. La prima critica, non distruttiva, che ci viene in mente di fare è che forse il neo sindaco si sarebbe potuto affidare a qualche amministratore più smaliziato e soprattutto più addentrato alle dinamiche burocratiche ed amministrative. Spesso l’inesperienza porta a commettere errori ed in questo caso gli errori ricadrebbero sulla città prima ancora che sui protagonisti delle vicende amministrative.
Anche il consiglio comunale già variato alla prima seduta per la nomina di qualche assessore ha dimostrato poca dimestichezza persino con la strumentazione acustica. Certo una cosa è fare politica “in piazza” ed un’altra è su uno scranno a rappresentare una città.
Ed anche in questo caso guai se l’inesperienza fosse accompagnata dalla eccessiva baldanza simil arroganza.
Alcuni aspetti della prima riunione consiliare sono apparsi addirittura grotteschi: indecisione, emozione, in taluni casi disconoscenza delle procedure, voglia di fare, esagerazione nel tentativo di dimostrare che stava iniziando… una nuova era hanno reso il tutto sicuramente interessante per il pubblico che in alcuni momenti si è persino rilassato e divertito.
Il tutto di fronte ad una opposizione che non ha nemmeno avuto bisogno di dimostrarsi agguerrita.
Il neo sindaco pare abbia avuto anche un momento di debolezza e qualcuno lo ha sentito mormorare che “me ne torno dove ero”. Indubbiamente Politano sarà arrivato alla prima riunione con meno entusiasmo. Non deve essere certo piacevole essere contestato già nelle prime scelte: addirittura in quelle fondamentali per un sindaco. La nomina della giunta.
Che il sindaco fosse in qualche modo blindato dalle liste lo si era capito ma che le liste avrebbero iniziato a “discutere” fra di loro già dai primi giorni pochi lo avevano messo in conto.
Ed intanto la quota scommesse sulla durata della amministrazione Politano oltre un anno precipita e la falce per tagliare viene immaginata nelle mani di chi aspira ad un seggio parlamentare.
