bus a chiamata paola

Paola – Albo pretorio delle mie brame, torna il pulmino nel reame?

Nel reame di Paola, giunto ad una popolazione sotto soglia 15mila, con residenze straniere pronte a rimpinguare il vuoto lasciato da chi – abbandonata la speranza – se n’è andato per non fare più ritorno, sotto al montarozzo da cui i governanti osservano il borgo, da lunedì tornerà a girare il pulmino per il “servizio a chiamata” che tanti cittadini felici ha lasciato scontenti nel mese di Agosto.

La storia è nota e risale all’atto con cui, l’amministrazione comunale – con decisione unilaterale – facendo leva sulla scadenza della convenzione con la ditta appaltatrice, ha inteso agire come segue: «dato atto che in data 30.06.2022 è scaduta la convenzione del servizio “Bus a chiamata” e che in attesa della formazione della nuova Giunta Comunale, al fine di non interrompere un servizio che sino ad oggi si è dimostrato di notevole interesse per la città, lo stesso è proseguito in continuità per il mese di luglio 2022; considerato che ad oggi non è ancora stato approvato il Bilancio di Previsione 2022/2024 e che la Giunta Municipale non ha potuto deliberare in merito alla prosecuzione del servizio e che pertanto non è possibile prorogarlo ulteriormente».

Bus fermati per assenza del Bilancio di Previsione, che com’era assente ad Agosto, è assente oggi.

Eppure oggi (o meglio, domani) i pulmini torneranno a fare la spola tra le vie del centro urbano, le periferie e i principali luoghi d’interesse pubblico (ospedale, tribunale, cimitero, centro vaccinale, etc. etc.).

Alla luce di questo viene da chiedersi che senso abbia avuto il mese di stop – tra l’altro Agosto, il più “frequentato” da turisti e non residenti – cui la città è stata sottoposta.

Perché i pulmini sono stati fermati in assenza di Bilancio di Previsione ed ora sono stati riattivati pur persistendo il medesimo stato di inadempienza strumentale?

La risposta: «volontà dell’Amministrazione Comunale circa la riattivazione del servizio» (cfr. Servizio “BUS A CHIAMATA”. Comunicazioni, prot. 16891 del 23 settembre scorso).

Rispettando la logica del “reame”, dove le cose si fanno per volontà del sovrano, a Paola – siccome è cambiato l’umore dell’amministrazione comunale – il servizio del Bus a chiamata ha ripreso a funzionare.

A determinare il ripensamento, a quanto pare, «le numerose richieste dei cittadini che usufruiscono dello stesso (servizio, ndr)», vere e proprie “suppliche” che hanno dovuto accumularsi per un mese dinnanzi alle “stanze dei bottoni” del Sant’Agostino. Ma chi occupa quelle stanze, davvero ha impiegato un mese per capire quanto nevralgici fossero quei bus per il trasporto urbano di Paola?

A meno di una patologica sordità diffusa tra membri della maggioranza e dell’esecutivo in carica, è quasi fantascientifico immaginare che ci sia voluto un mese per cambiare “volontà”, ma tant’è.

Forse il motivo risiede nel fatto che, tra le élite che fondano la corte del reame, non tutti fossero d’accordo con la prosecuzione del rapporto che lega l’ente alla ditta concessionaria: «impensabile che il privato possa ottenere oltre al mezzo di trasporto, un contributo mensile di 1500 euro, che vanno ad aggiungersi al pagamento del bollo e dell’assicurazione del mezzo stesso. Il tutto facendo pagare la corsa ai cittadini, tenendo conto delle categorie tutelate». Tra questi, i più loquaci furono quelli che si autodefiniscono “Migliori Calabresi”, afferenti ad un gruppo consiliare che conta tre esponenti nell’aula Lo Giudice, e due membri nell’esecutivo. Costoro, nella fattispecie, oggi si trovano a “riattivare” lo stesso servizio, a costi però maggiorati.

Sebbene si siano lamentati del pagamento della corsa da parte dei cittadini, i Migliori Calabresi hanno dato il via libera – insieme al resto della maggioranza – all’operazione “recupero bus navetta”, con tariffe che però sono passate dal massimo di 1,50 euro chiesto in precedenza, al nuovo costo di 2 euro, con gli anziani “over 75” che dovranno sborsare 1 euro, mentre ai non residenti e alle strutture ricettive toccherà spendere 2,50 euro. Dal computo restano esclusi i bambini fino a 10 anni, che viaggeranno gratis.

Un inasprimento che sicuramente tiene conto dell’oscillazione dei prezzi del carburante, ma che senz’altro deriva da una drastica diminuzione del sostegno pubblico all’iniziativa, che da indiscrezioni pare essersi ridotto di un terzo (nonostante i pulmini e il personale che li fa funzionare, siano rimasti inalterati nel numero).

Un capriccio quindi, anche questo perfettamente in linea con la logica del reame, dove vige il motto che fu celebre nella bocca del Marchese del Grillo: «Perché io sò io, e voi nun siete un cazzo». Il popolo ringrazia per questo mese di disagio.

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