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Paola – Nuove Gallerie Santomarco, lo stallo amministrativo “turba”

Nota dei movimenti “Rigeneriamo Paola” e “Rete dei Beni Comuni”, alle scorse amministrative in coalizione a supporto del candidato a sindaco Andrea Signorelli, oggigiorno capogruppo d’opposizione nel Consiglio Comunale di Paola.

Esprimiamo grande preoccupazione per la situazione di inerzia, confusione e stallo amministrativo venutasi a creare a pochi mesi dal voto per il rinnovo delle cariche comunali.

Ci sforziamo, tuttavia, di essere ancora una volta propositivi, nella speranza che, questa volta, ci sia qualcuno capace di ascoltare e cogliere opportunità che, se lasciate andare, non si ripresenteranno mai più.

Una metropolitana leggera con collegamenti diretti con i comuni della costa, l’Università di Arcavacata, l’aeroporto di Lamezia e il porto di Vibo Valentia per salvare il Tirreno-cosentino dall’isolamento infrastrutturale e socioeconomico. È questo, a nostro avviso, ciò che serve per ridurre i danni legati allo spopolamento e alla crisi economica ma anche per avversare politiche contrarie all’interesse collettivo. Per anni siamo stati abituati a decisioni assunte dall’alto e calate sul territorio, con la complicità di politici in carriera e poco avvezzi al bene comune.

La politica, ad ogni livello, comunale e regionale in particolare, continua a fallire nascondendosi dietro presunte operazioni di facciata.

Il Raddoppio della Galleria Santomarco, sebbene risulti improprio parlare di “raddoppio” visto che il progetto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, tramite la società concessionaria RFI SpA, ha disposto, in realtà, la costruzione di due nuove gallerie e l’abbandono di quella attuale, mostra tutta la debolezza del sistema. Un’operazione finalizzata ad incrementare principalmente il trasporto merci da e verso il porto di Gioia Tauro, con conseguenze dannose per il turismo e l’economia della nostra città.

Se dovesse avverarsi anche la seconda ipotesi progettuale, ovvero il passaggio dell’Alta Velocità da Cosenza, Paola e il Tirreno-cosentino verrebbero definitivamente tagliati fuori dal circuito ferroviario e turistico nazionale. Infatti, la prima stazione che si incontrerebbe verso sud, per i treni regionali (e non AV, vista la permanenza sulla costa della linea attuale), sarebbe San Lucido, con Hub commerciale a Lamezia Terme se non addirittura a Gioia Tauro. La perdita, in termini di servizi e opportunità, per noi, diverrebbe incolmabile, per non parlare poi delle disastrose conseguenze negative sulla salute delle persone. Un grave danno che, a cascata, potrebbe causare lo smantellamento di ulteriori servizi e infrastrutture nella nostra città come Tribunale, Forze di Polizia, scuole e Ospedale.

Nel Piano Industriale 2022-2031 del Gruppo FS Italiane, a riprova di quanto sostenuto, questa opera viene collocata nel “Polo business Infrastrutture”, invece che “Polo Passeggeri”, di fatto aggravando i dubbi in merito all’utilità pubblica del progetto per il nostro territorio.

La nuova opera, carente dal punto di vista istruttorio sulle analisi costi-benefici e sugli aspetti tecnici e geologici come la presenza di un’importante faglia sismica attiva insistente nella zona e, inopportunamente, sottovalutata nelle relazioni progettuali, presenta importanti lacune, soluzioni progettuali non in linea con i principi europei del DSNH e violazione del principio del “consumo di suolo zero”. Molti dei rilevi posti dal CSLLPP non hanno ancora trovato risposta e si rimanda il tutto al PFTE di gara.

In sintesi l’impatto con il territorio è notevole con ricadute dannose sull’economia locale, possibili aumenti dell’inquinamento del suolo e dell’aria, nonché dal forte impatto ambientale, presentandosi il progetto già vecchio rispetto al termine di conclusione dei lavori (decennale) e alle innovative ed ecosostenibili soluzioni praticate nel resto d’Europa (interramento delle opere e loro pertinenze, infrastrutture verdi, ecc.).

Oltretutto, i lavori di costruzione delle nuove gallerie interferiranno con il tracciato della Ferrovia storica Paola- Cosenza del 1915 per il quale, a firma del consigliere Andrea Signorelli e con una relazione prodotta

dall’architetto Francesco Cassano, è stato richiesto l’apposizione del vincolo di tutela da parte della competente Soprintendenza. Si tratta infatti di un’infrastruttura ferroviaria unica nel suo genere, una cremagliera a scartamento ordinario, con importanti opere di archeologia ferroviaria di comprovato interesse culturale e paesaggistico.

Pertanto il consigliere Signorelli è nuovamente intervenuto per chiedere la sospensione dei termini della Conferenza di servizi e la modifica del tracciato dei nuovi binari.

Occorre insistere sulla necessità e opportunità di recuperare l’esistente, risagomando, coibentando e riedificando la galleria attuale “Santomarco” (agendo anche sulla captazione della risorsa idrica che rappresenta la prima fase del ciclo idrico integrato), al fine di adattarla agli standard europei, aumentando la sicurezza e raddoppiando i binari con l’obiettivo di realizzare una metropolitana leggera. Per quanto concerne il transito dei treni merci si insiste nell’accoglimento della soluzione prospettata lo scorso anno dall’allora assessore regionale ai trasporti, ovvero potenziando e adattando la linea che da Lamezia Terme va verso Catanzaro e, dunque, verso Sibari. Con questa soluzione non solo si favorirà l’intermodalità autostrada-ferrovia-aeroporto, ma si agevolerà il transito trasportistico dal porto di Gioia Tauro verso il resto d’Italia e d’Europa con minori investimenti di spesa e contenuto impatto ambientale.

RBC è l’unico soggetto politico che, con senso di responsabilità, sta lavorando per individuare soluzioni in linea con le esigenze del territorio e contrastare l’instabilità e l’incertezza che sembrano, invece, predominare in chi, ancora una volta e nonostante i numeri, per sfuggire alle proprie responsabilità, si comporta da minoranza nella maggioranza. Una confusione, eredità dell’ex maggioranza, di cui era sempre il maggiore azionista, potendo decidere il bello e cattivo tempo, per poi rilevare che il progetto di RFI è, tra l’altro, incompatibile con opere come il porto e l’elisoccorso. Dalla lettura delle carte e dalle concessioni date emergerebbe un quadro ben più grave che potrebbe esporre il Comune a contenziosi dal valore spropositato.

Il ruolo di amministratore non consente di accampare pretese ma di avanzare proposte concrete, con tanto di soluzione ai problemi, soprattutto quando l’assessore al bilancio e quello ai trasporti sono propria espressione politica.

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