Dalla pubblicazione della determinazione dirigenziale n.224 dello scorso 23 agosto, con la quale l’amministrazione comunale di Paola ha dato prova di grande dinamismo nella gestione dell’intervento denominato «“Porto turistico di Paola – Marina di San Francesco di Paola”», diversi sono stati gli interventi autorevoli susseguitisi nel merito, con puntualizzazioni dei gruppi di minoranza e critiche aperte da parte di chi ancora siede in maggioranza.
Ad aprire le danze sono stati i consiglieri Grupillo e Minervino (quest’ultimo ancora organico alla coalizione in appoggio al sindaco Giovanni Politano), cui è seguito l’intervento della forza maggiormente rappresentativa dell’amministrazione (che detiene il vicesindaco, un assessore e tre consiglieri) “Grande Paola“, ora è la volta del movimento Rete dei Beni Comuni, forza di minoranza sempre attenta a ciò che accade dentro e fuori dal municipio, che nella scia di chi l’ha preceduta sul “piano critico”, approfondisce ulteriormente tematiche relative alla realizzazione del porto, che non iducono propriamente l’ottimismo.
«Siamo preoccupati – si legge in un comunicato diffuso sui social network – perché il finanziamento era destinato ad opere immediatamente cantierabili, dotati almeno di progettazione definitiva (tra l’altro non più prevista nel nuovo Codice che passa dalla preliminare direttamente a quella esecutiva) ma allo stato è tutto in alto mare. Siamo preoccupati perché nonostante decine di migliaia di euro spesi per pareri legali sul contenzioso con la precedente società e altre decine di migliaia di euro per pareri tecnico-legali sulle procedure, la situazione fa acqua da tutte le parti ed è uno spreco in tutti i sensi. Siamo preoccupati perché nonostante i 150.000 euro spesi in pubblicità si è presentata una sola impresa. Siamo preoccupati perché sono già stati spesi circa 600.000 euro e qualcuno ha preannunciato che intende già spendere comunque tutte le somme anticipate dalla Regione, pari a 1.200.000 di euro. Questo milione, destinato a copertura di parte dei costi dell’opera (ancora tutta da definire nelle sue procedure), dovranno poi essere restituiti e ripagati dai cittadini paolani. Siamo preoccupati perché il Presidente della Regione e il Presidente della Provincia, nonostante la presenza di un Ministro del governo Meloni, hanno intuito fosse meglio disertare la presentazione della “proposta del project financing”. Siamo preoccupati – conclude il movimento rappresentato nell’aula Lo Giudice dal capogruppo Andrea Signorelli – perché mentre la Corte dei Conti dice che non tornano i numeri e le misure stanziate nel Piano di riequilibrio, quello che rimane della maggioranza che guida la città è solo un non ben qualificato numero di mani alzate».