Nota del gruppo “Parte da noi – PD Paola”, compagine chiaramente afferente alla galassia democratica ricompattatasi attorno alla segreteria di Elly Schlein, a tutt’oggi ignorata dall’establishment che gestisce localmente il partito, ancora conformato secondo una configurazione che vede in Graziano Di Natale il dominus indiscusso e indiscutibile, malgrado i magrissimi risultati raggiunti con questo tipo di gestione. A lui e a tutto il PD “formale” che stasera sarà in Piazza del Popolo a celebrare la “Festa Democratica dell’Unità”, il comunicato che segue spiega il perché si tratterà di una serata da “disertare”.
Il 5 settembre a Paola è stata indetta la Festa dell’Unità. Noi non saremo presenti, perché chi l’ha organizzata ha poco da festeggiare dopo la scomparsa politica e istituzionale del Pd in città. Del partito, non è rimasto che un piccolo nucleo autoreferenziale che proclamatosi dirigente, senza aver indetto alcun dibattito tra tutti gli iscritti, ancor più necessario dopo il rinnovo della segreteria nazionale, da oltre due anni ha collezionato una serie di sconfitte letali. Senza una linea politica definita, dopo aver contratto nel 2022 l’alleanza amministrativa con la destra di Fratelli d’Italia e Forza Italia, e dato un contributo decisivo all’elezione a sindaco di Giovanni Politano, ora il Pd è stato abbandonato dai tre consiglieri comunali eletti, per essere in seguito estromesso dalla maggioranza che governa il Comune. A nulla è valso essersi nascosti dietro le insegne della lista civica “La migliore Calabria” che dopo l’appoggio alla destra locale, anche a Montalto Uffugo ha dato indicazione di voto per il sindaco Biagio Faragalli, esponente di primo piano di Forza Italia. Il risultato in termini di voti è stato quello di aver racimolato alle elezioni comunali e successivamente alle politiche un misero 6%. Le conseguenze sono, che a Paola il Pd ora è isolato non essendo più riferimento per le altre forze del centrosinistra e dei movimenti civici progressisti della città. Logica avrebbe voluto che difronte a questi insuccessi, il gruppo dirigente avesse rassegnato in blocco le proprie dimissione per favorire una rigenerazione del partito. Così non è stato. Il risultato del 20% attenuto in città alle recenti consultazioni europee, è stato il frutto dell’impegno di moltissimi iscritti e attivisti, che al di fuori delle indicazioni univoche degli attuali dirigenti, si sono impegnati per non far scomparire il Pd anche elettoralmente. Il consenso ottenuto dai candidati Lucia Annunziata, Antonio Decaro, Sandro Ruotolo, Pina Picerno e Jasmine Cristallo, è la dimostrazione, che riattivando l’impegno politico, il Pd può risorgere a Paola in maniera consistente. Purtroppo la situazione di crisi locale è accentuata dalla inadeguatezza dei gruppi dirigenti regionale e provinciale, alle prese con diatribe interne che hanno portato il Pd in Calabria alle europee ad ottenere una percentuale del 14%, fra le più basse di tutta Italia. Per situazioni altrettanto gravose non si dimentichi che la segretaria nazionale in Campania ha commissariato il partito. Alla luce di tutto ciò appare incomprensibile la partecipazione alla Festa dell’Unità di Paola del segretario provinciale Vittorio Pecoraro e del capogruppo regionale Domenico Bevacqua. Per tali ragioni , il movimento “Parte da noi” di Paola, formato da iscritti e elettori che si riconoscono nel Pd nazionale, e che alle primarie ha sostenuto l’elezione della segretaria Elly Schlein, denuncia con forza queste contraddizioni a Paola, in Calabria e in provincia i Cosenza, riformulando l’impegno a continuare ad attivarsi per rinnovare i gruppi dirigenti al fine di far accrescere i consensi verso il partito a tutti i livelli .