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Paola – Elezioni 2025 – Proposte e critiche “civiche e progressiste”

di Asmara Bassetti

Diventa sempre più stringente la battaglia a suon di comizi nelle piazze paolane, che continuano ad accogliere parole, slogan e applausi durante gli incontri organizzati dalle varie coalizioni. Sabato 17 maggio, dopo l’intervento di Tonino Cassano di “Libera Scelta”, a prendere la parola sul palco è stata la lista “Paola civica e progressista” di Graziano di Natale, che ha visto intervenire diversi candidati e candidate.

Ad aprire gli interventi Mary Angela Siciliano, che ha sottolineato il silenzio generale su uno dei temi centrali della campagna: il dissesto finanziario. Con due dissesti e 21 milioni di euro di buco, ha definito “ridicolo” parlare di progetti e finanziamenti senza affrontare prima questa realtà, lamentando come le altre coalizioni — specialmente chi ha già governato — sembrano aver dimenticato la reale condizione di Paola. Ha poi criticato l’assenza di politiche serie per il turismo religioso, chiamando in causa direttamente Roberto Perrotta.

Lorenzo Chianello ha evidenziato l’importanza di non limitare la presenza nei quartieri al solo periodo elettorale, criticando chi minimizza i problemi quotidiani: «Prima dello spostamento del monumento – fa riferimento all’idea di Grupillo di voler spostare il monumento ai caduti da piazza IV novembre –  vorrei vedere le strade percorribili e illuminate» sono state le sue parole.

Ne ha avuto per tutti gli ex amministratori Giampaolo Provenzano: «senza cercare nessun tipo di dialogo, se non con gli uomini di centrodestra che oggi dici di rottamare, ti sei proclamato sindaco in piazza» ha detto di Andrea Signorelli. Ha ribadito di prendere le distanze dal punto di vista politico da Roberto Perrotta, sostenendo che l’amministrazione pubblica non debba confondersi con interessi personali, come già accaduto in passato. E ha chiesto infine chiarezza a Giovanni Politano, il quale ha dichiarato di aver visto in tv il confronto tra i vari candidati a sindaco di Paola a casa del presidente della Regione Calabria: «Vorrei capire se il candidato ha chiesto al presidente Occhiuto il perché la Regione si sia fatta da parte nel processo per la tentata strage di Cutro del 26 febbraio» ha detto riferendosi al ritiro della costituzione di parte civile da parte della Regione.

Chiara Donato ha denunciato la perdita del presidio della Croce Rossa, attribuendola alla mancanza di visione e attenzione alla comunità, criticando la proposta di spostare il monumento ai caduti, simbolo riportato in piazza nel 1996. Soffermandosi sull’importanza di avere un programma per i giovani, del rilancio del centro storico attraverso l’apertura di locali, sul ritorno del Palatenda e la riaffermazione del centrosinistra come unica vera forza progressista.

«E’ molto più facile restare a guardare affacciati a una finestra giudicando, pensando che sia sufficiente mettere una croce su una scheda elettorale, invece di intervenire» ha dichiarato Livio Francesco Sganga, motivando la candidatura di “Paola Civica e progressista” come risposta alla passività politica, invitando a non limitarsi a un voto superficiale, ma a compiere una scelta consapevole e giusta in un momento di emergenza democratica.

Francesca Branchicella ha definito la coalizione una forza di sinistra autentica, affermando «alla nostra sinistra non c’è nessuno», e rafforzando i concetti su cui si basa il programma elettorale: inclusività, legalità, libertà e trasparenza.

Gino Elio Perrotta ha ribadito come quella di Graziano Di Natale sia l’unica proposta libera da giochi di potere, parlando di una «rivoluzione fatta con coscienza». Non ha risparmiato critiche alle passate amministrazioni, additandole di gestioni personalistiche, e definendo «teatro dell’assurdo» l’alleanza tra socialisti e Lega.

Le conclusioni sono toccate a Graziano Di Natale, che ha parlato di un clima di libertà, e della volontà di non nascondere né nomi né volti: «il consiglio comunale che nascerà sarà nuovo e libero da compromessi», lanciando poi una provocazione a Politano, riferendosi all’appoggio alla lista “Insieme per Paola” da parte del presidente della Regione: «Il futuro sindaco che ha visto il confronto in tv con Occhiuto, gli ha chiesto se ha ancora intenzione di chiudere il reparto di chirurgia dell’ospedale di Paola?» ha detto rivendicando una politica che garantisca il diritto alla sanità, e non il favore della raccomandazione.

Ha terminato poi con un appello: cambiare Paola per renderla finalmente una città libera, dove i giovani non siano più costretti ad abbandonarla per mancanza di opportunità.

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