paola elezioni 2025

Paola – Perrotta vince, Libera Scelta convince, il resto si (re)stringe

La campagna elettorale appena trascorsa, ha immortalato – senza tema di smentita – l’attuale equilibrio su cui si regge Paola, dove “l’usato sicuro” è una scelta più attendibile rispetto alle varie ricette di cambiamento. Non tutte le formule però, perché con una lista nata in 48 ore e con idee radicate nel presente e proiettate, in maniera credibile, verso il futuro, il movimento “Libera SCELTA”, con l’ex vicesindaco Tonino Cassano come candidato alla carica di primo cittadino, è stata un progetto nel quale in tanti si sono identificati. Quarta, alla fine, tra le cinque forze in campo, la creatura nata da una metà delle parti in cui si è scissa la “Rete dei Beni Comuni” (Rbc), è risultata essere concreta presenza per buona parte della cittadinanza. In questo senso, sebbene gli equilibri sembrino assestati, è assai probabile che continuando nel solco segnato e dando buoni esempi, come quello di congratularsi – pubblicamente – con il sindaco Roberto Perrotta (nella serata stessa della sua quarta affermazione), il movimento del Colibrì pare quello meglio piazzato per attirare crescente convergenza attorno alla propria proposta. Unica compagine il cui capolista è stato accompagnato da applausi e cori, che ne scandivano il nome, nella piazza festante della parte uscita vincente dalle urne, “Libera SCELTA” ha probabilmente emesso la frequenza giusta per essere ascoltata, seriamente, dalla cittadinanza, anche perché è stata l’unica a prendere una posizione netta sulle guerre in corso (particolarmente su ciò che sta accadendo in Palestina) e sui referendum, al cui supporto si è dedicata e si dedicherà fino all’appuntamento dell’8 e 9 giugno prossimi.

Oltre all’onore, ai vincitori de “La nostra Paola” va riconosciuto il merito di aver saputo tenere il punto anche a distanza di due anni e mezzo, perché a parti invertite lo stesso progetto era stato tentato nel 2022, quando al ballottaggio l’endorsement di Perrotta fu ufficializzato al microfono dalla dottoressa Ciodaro, in piazza IV Novembre, al comizio immediatamente successivo alla prima tornata. Ora insieme governeranno la città, trovandosi all’opposizione due esponenti dell’ormai ex “Nuova era” che, proprio mezzo lustro fa, li aveva superati al fotofinish, e tre rappresentanti di altrettante liste concorrenti. Ai banchi della minoranza siederanno infatti Graziano Di Natale, la cui proposta “Civica e Progressista” non ha forse convinto per l’eccessivo utilizzo del rosso nel simbolo (“eccessivo” perché sarebbe stato meglio diluirlo al bianco della sua primigenia appartenenza politica), Tonino Cassano e Andrea Signorelli, rigorosamente nominati in ordine di classifica finale, al netto di ogni scheda scrutinata.

Il periodo della campagna elettorale ha messo in luce quello che, al momento, è il più impellente dei bisogni da soddisfare per la città, dilaniata da personalismi che ne hanno fiaccato l’identità, riducendo i cittadini elettori ad essere tifosi e non più protagonisti partecipi della vita comune. «Il sindaco che uscirà da queste elezioni, da cittadino paolano sarà il mio sindaco», ha avuto più volte modo di  dichiarare Tonino Cassano durante i suoi interventi pubblici, e – detto fatto – alla prima occasione utile per riconoscere il risultato, ha dato seguito a quanto pronunciato, rendendo tangibile il rapporto tra la parola e le azioni conseguenti. Un ripristino delle più sane dinamiche che dovrebbero far parte della democrazia, prima dimostrazione di un cambiamento che è già in atto, l’usato sicuro cederà presto il passo alla “prima mano”.

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