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Andando sul sito ufficiale del Comune di Paola (www.comune.paola.cs.it) e navigandoci “a vista”, è possibile imbattersi in questo link che rimanda inesorabilmente ad un file PDF, protetto da password, che riproduce l’orginale della deliberazione prodotta dalla COMMISSIONE STRAORDINARIA DI LIQUIDAZIONE insediatasi presso il Sant’Agostino per via della delibera di Dissesto approvata dall’Amministrazione Ferrari il 29/10/2012.
Il documento arrecante all’oggetto: “Dissesto finanziario – richiesta di proroga dei termini ai sensi dell’art. 254 del D. Lgs. 267/2000 e s.m.i.” sembrerebbe un anonimo testo tecnico di difficile lettura. Eppure, tra le righe ordinate che scorrono lungo le 5 facciate, i dati si snocciolano e dispiegano una realtà diversa da quella sbandierata nei pubblici discorsi dei politici.
Ad esempio, i Commissari liquidatori nutrono forti dubbi sull’entità della cifra da attribuire al dissesto. Come documenta il contributo fotografico che correda l’articolo, già alla pagina 2 i commissari esprimono 
le loro perplessità in merito a:
- Debiti fuori bilancio riferiti alla gestione vincolata
- Debiti con creditori mancanti di titolo giuridico o della prova dell’avvenuta esecuzione delle prestazioni o delle forniture
- Debiti afferenti a gestione non di competenza della Commissione Straordinaria di Liquidazione sorti dopo il 31.12.2011
- Debiti per i quali ricorre una duplicazione di istanze rispetto alla medesima pretesa creditoria
- Molte richieste di insinuazione alla massa passiva non risultano quantificate negli importi e sono comprese fra i debiti fuori bilancio già elencati e certificati dai responsabili dei settori o ricomprese tra i residui passivi per come rideterminati dal responsabile del servizio finanziario.
Una situazione complessa che continua in un elenco che sarebbe opportuno leggere, sul quale basterebbe focalizzare l’attenzione ai punti 3 e 4, relativi a debiti conteggiati a partire da una data successiva alla datazione dalla quale far iniziare la dichiarazione di dissesto (un esempio di questo fatto riguarda la non ammissibilità delle richieste d’accesso alla massa passiva formulate da presidenti, segretari e scrutatori di seggio delle amministrative 2012). Mentre il 4 punto, forse il più controverso, esprime l’urgenza di scremare alcune richieste perché paradossalmente ripetute (e conteggiate) più volte nel computo finale, col risultato di aver “gonfiato” ulteriormente le cifre di una situazione cristallizzata – comunque – in 17.370.038,92 euro.
Proprio su quest’ultimo aspetto, alla pagina 4, i Commissari prendono atto che:
- il Comune di Paola ha trasmesso con nota di protocollo n.8484 del 15.05.2014 “l’Elenco dei debiti di bilancio e fuori bilancio pari ad Euro 17.370.038,92 , per come risulta alla deliberazione di dichiarazione di dissesto finanziario n.33 del 29.10.2012 del Consiglio Comunale”;
- dalla documentazione trasmessa alla Commissione Straordinaria di Liquidazione da parte dei creditori le insinuazioni di debiti nella massa passiva sono pari ad euro 18.368.407,14
Sussisterebbe quindi una discrepanza di 998.368,22 euro che, nella situazione ” Dissesto Paola “, andrebbero a rappresentare una sorta di anabolizzante del debito, un problema serio col quale “fare i conti”. I dati sono “sbagliati” o “falsati”? Ed in ognuno dei due casi, sussiste “malafede”, “approssimazione” o “imperizia”?
Questioni alle quali qualcuno dovrà dare risposta, qualcuno che – magari – siede tra i banchi della Giunta.
998.368,22 euro sono una cifra tale da falsare stime che – non è escluso (visto che i Commissari avranno bisogno di più tempo per approfondire le indagini sui numeri) – potrebbero essere radicalmente riviste andando (forse) ad incidere sulla sentenza del TAR tanto attesa in Città.
