Nell’ottica di tutelare gli interessi collettivi, in cui rientrano le questioni relative alla premorienza o all’invalidità causate da incidenti, l’associazione paolana che raggruppa i familiari di vittime della strada (“I Nostri Angeli”) di concerto con quella nazionale della polizia di Stato, hanno dato vita ad un costruttivo simposio.
Con la sola assenza del sindaco Ferrari, sostituito da Emira Ciodaro, al tavolo degli oratori hanno partecipato: il consigliere provinciale Graziano Di Natale, il presidente della sezione cosentina e il rappresentate della segreteria nazionale A.N.P.S., Francesco A. Greco ed Emilio Verrengia, il dirigente della sezione polizia stradale di Cosenza, Antonio Provenzano, il dirigente provinciale dell’Anas, Fabrizio Coscarelli, il docente Paolo Piane, l’avvocato Emilio Perfetti e l’architetto Fulvio Terzi; i cui interventi sono stati coordinati dai presidenti locali delle due associazioni organizzatrici, Francesca Cribari ed Emilio Monaco.
Tra i tanti appelli, quello più duro è stato pronunciato dal dirigente della stradale cosentina che, intervistato a margine, ha detto: «L’omicidio stradale è un reato che va inserito nel codice, perché è insopportabile il dolore di quanti sono costretti a riconoscere un proprio caro quando questo è steso sotto ad un velo resosi obbligatorio perché qualcuno, magari ubriaco o drogato, ha deciso di mettersi al volante. Qualcuno che poi, grazie alle norme vigenti, riesce ad evitare la galera che dovrebbe spettargli».
Per questa e per altre proposte, si rimanda al video che segue, nel quale oltre al dirigente della stradale cosentina, sono contenute le interviste di Francesca Cribari e Graziano Di Natale.
Buona Visione
