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Umanesimo a base della cura (anche sociale). In Calabria c’è

umanesimo

Nota diramata dagli organizzatori del convegno

Nella giornata di domenica si è svolto nella Biofattoria Marinello di Cervicati un convegno sul tema “umanizzare la relazione di cura riabilitando per includere”. L’evento è stato costruito intorno al lavoro di una tesi di master in criminologia redatta dalla Dott.ssa Paola Canuti funzionario pedagogico dir. Amm.va dell’Ufficio di Sorveglia del Tribunale di Cosenza, dal titolo “ritorno in campo” che ha permesso alla biofattoria di incontrare e confrontarsi con le istituzioni chiamate ad avviare i percorsi di reinserimento per tutti coloro che incorrono nel disturbo mentale. L’imminente chiusura degli OPG, lascerà posto alle Rems ( strutture residenziali ad alta valenza terapeutica e di sicurezza), che dovranno integrarsi sul territorio con i DSM e con le risorse del settore privato sociale. La biofattoria si propone come risorsa del territorio per contribuire al processo di reinserimento, offrendo il proprio modello integrato di intervento tecnico, che permette la cura bio-psico-sociale di cui le persone hanno bisogno per tornare a riaffermarsi nel contesto sociale dopo traumi che hanno deviato il corso della loro esistenza.

Hanno partecipato come relatori: Paola Canuti, funzionario pedagogico criminologa, dir.amm.va ufficio di sorveglianza Tribunale di Cosenza, Mariangela Martirani psicologa psicoterapeuta ASP Cosenza, Pasquale Marchianò biofattoria sociale Marinello, Paolo De Pasquale , psichiatra DSM Cosenza, Pino Vincenzo dottore in giurisprudenza criminologo agente della Polizia di Stato che ha trattato il tema “dismettere gli Opg, abilitando il territorio”.

Sono intervenuti: L’assessore Regionale delle politiche sociali e del lavoro Carlo Guccione, il Consigliere Regionale Mauro D’Acri.

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