«Durante il cordiale e costruttivo faccia a faccia, molteplici e varie sono state le tematiche affrontate, così come i problemi che affliggono le nostre associazioni. Questioni mai affrontare, che hanno ridotto il nostro settore in uno stato di abbandono e di crisi. Sotto questo aspetto, l’assessore Guccione, per ben due volte, ha ascoltato e recepito le criticità a lui esposte, divenute, nel contempo, croniche. Lo stesso, ha affermato che il percorso di risanamento è molto complesso, comprendendo il nostro malessere e prospettando, ad ogni modo, una soluzione, iniziando dall’affrontare le prime emergenze, tra le quali, annoveriamo: la copertura del fondo sociale per le Rsa e per le case protette (poiché inadeguato per il totale fabbisogno delle strutture presenti sul territorio calabrese), l’immediato pagamento di alcune mensilità per l’anno 2014 (i ritardi nei pagamenti hanno spesso portato alcune strutture sanitarie, in crisi di liquidità, a rivolgersi a decreti ingiuntivi nei confronti della Regione), l’azzeramento della delibera di giunta regionale n. 251/2013, con la quale si era previsto l’aumento delle rette a carico dei familiari dei nostri assistiti. Cosa che ci fa ben sperare per il futuro, inoltre – sostiene ancora il presidente Uneba, per la provincia di Cosenza, Emilio Pastore – è la disponibilità dimostrata dall’assessore Guccione verso l’eventuale istituzione di un tavolo tecnico di cui potrebbero far parte il dipartimento alle politiche sociali, quello alla sanità e le associazioni di categoria. Tutto ciò con l’obiettivo di collaborare, in stretta sinergia, per risolvere le problematiche del comparto e per addivenire ad una programmazione che porti a garantire servizi di qualità ed a minor costo, evidenziando l’importanza di procedere ad un reale potenziamento dei servizi territoriale, riducendo la spesa sanitaria senza intaccare prestazioni ed offerte. Verso questi auspici, il sottoscritto, unitamente al nostro presidente regionale, Francesco Scorza, ed ai nostri rappresentanti provinciali, esprimiamo un giudizio più che positivo su quanto sino ad ora prospettatoci. Dopo anni di richieste inascoltate, potremmo tranquillamente affermare che il buongiorno lascia presagire concretezza e serietà».