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Paola – Cosmo De Matteis: «Così si va verso la morte della Sanità»

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Con una presa di posizione netta, certificata dalla durissima nota firmata dal vicepresidente nazionale, Cosmo De Matteis, il sindacato dei medici italiani prende posizione contro le attuali disposizioni ministeriali, riguardanti uno stravolgimento normativo nel codice che regolamenta il rapporto tra i pazienti e i medici curanti. «Il recente decreto Lorenzin sulla appropriatezza prescrittiva – scrive il dr De Matteis nel comunicato del sindacato – penalizzerà gravemente i cittadini Calabresi. Di fatto le nuove normative, limitano enormemente la possibilità dei medici di fare prevenzione, ponendo di fatto a carico dei pazienti l’esecuzione di molteplici indagini diagnostiche. In particolare nella nostra regione ove il reddito pro capite, è tra i più bassi a livello nazionale, significa di fatto la non esecuzione di esami quali: tac, rmn, ematologici ecc…essendo tali indagini a carico degli assistiti. Il governo che non ha la coerenza di dichiarare che il sistema sanitario gratuito per tutti è finito, scarica sui medici tutte le responsabilità ponendo agli stessi delle sanzioni pecuniarie altissime, creando cosi una contrapposizione tra medici e pazienti. Il tasso di mortalità recentemente in crescita, per la mancanza da parte di molti di far fronte alle già esorbitanti spese sanitarie, avrà in Calabria un tasso ancora maggiore. In precedenza con altro, geniale, decreto regionale molti pazienti affetti da patologie gastriche, sono costretti ad acquistare i farmaci specifici. Come sindacato dei medici italiani, denunciamo la deriva privatistica e la spinta alla copertura assicurativa, di chi potrà permettersi una polizza sanitaria. Ci meraviglia il silenzio assordante in merito, delle varie associazioni a difesa del diritto alla salute. Ancora oggi assistiamo al sollecito invio di commissioni da parte del ministro, per casi di presunta colpa medica, e non si provvede ad integrare le piante organiche con personale medico ed infermieristico, le carenze strumentali, la grave carenza di posti letto, a seguito dei tagli indiscriminati, spinge le nostre strutture ad inviare in regioni limitrofe pazienti affetti da patologie urgenti. È ora che la politica si assuma le proprie responsabilità dichiarando che il s.s.n., così come è stato sino a qualche anno fa, è MORTO».

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