Il clamore suscitato dalle sortite digitali del vicesindaco Francesco Sbano e dal direttore dei lavori su Largo Sette Canali, l’ex blogger Luigi Colella, è stato tale che in città a molti è sopraggiunto un istintivo sentimento di indignazione, talmente forte da aver spinto qualcuno a “segnalare” le tante piccole e grandi anomalie riservate a Paola a coloro che patiscono condizioni di disabilità o invalidità.
Iniziando a sgranare il Rosario delle tante segnalazioni giunte all’attenzione giornalistica, pare quantomeno opportuno partire da quei posti che sono stati recentemente “rimaneggiati” dall’azione amministratrice degli attuali animatori del Sant’Agostino. Su tutte la riasfaltatura di Via Nazionale che, per quanto apprezzabile dal punto di vista della sicurezza e delle asperità del fondo stradale, ha palesato diverse problematiche ai cittadini che si sono rapportati alla nuova tinteggiatura della segnaletica a terra. Esempi concreti in tale direzione sono già stati forniti su queste colonne, allorquando è stata data cronaca dell’inibita svolta che taluni residenti in precedenza potevano compiere per tornare a casa.
Per quanto concerne invece le reazioni “politiche” al caso sorto con l’impossibilità d’accesso che i diversamente abili subiscono su Largo Sette Canali, la prima presa di posizione cittadina è stata quella del meetup “Paola 2.0” – locale distaccamento del movimento 5 Stelle – che su internet ha biasimato sia Sbano che Colella, chiosando sulle parole da loro condivise con questo intervento: «Chiediamo scusa a quanti anche su questa pagina si troveranno costretti a leggere queste parole magistralmente scritte da un diversamente intelligente e condivise disabilmente. Chiediamo scusa alle persone disabili e alle loro famiglie per l’ignoranza di così infimo livello. Chiediamo scusa se davanti a tanto razzismo non chiediamo un minuto di silenzio per la morte della attività cerebrale di questi personaggi. Il buon senso e la dignità preferirebbero così. ..ma a che scopo? Perché usarvi una tale cortesia? Per quale merito? Per aver difeso un lavoro approssimativo e non rispondente alle attese: offendendo le persone disabili e definendo chi ha il coraggio di dire (in piena libertà di pensiero) che “siamo nel 2016!”. …che nessuno resti indietro non è solo uno slogan del m5s: è una condizione incontrovertibile perché in una società civile ci siano opportunità per tutti. Vergogna vergogna! E con queste parole ci rivolgiamo alle persone che siete …e non a ciò che rappresentate. ….e se non vi è chiaro la cosa è anche peggio!!!! Non invocheremo il perdono di Dio per quanto scrivete…invochiamo Francesco che da lassù vi faccia assaporare il legno duro del suo bastone. …”perché sia fatta giustizia in terra prima che in cielo “come amava predicare. “Disabile è colui che non sa vivere”… nel posto in cui è nato perché viene discriminato da chi governa!».